E finisce bene anche la vicenda giudiziaria degli e delle attiviste di Potere al Popolo Palermo che nel 2019 avevano restituito alla città, considerandolo appunto un bene comune, l’Istituto dei Sordi, da anni in stato di abbandono.
Per una breve stagione il portone di Via Cavour si era aperto alla città: i giochi e i burattini del tempo d’estate per bambini e bambine, il guardaroba popolare, i concerti, le presentazioni di libri e gli spettacoli teatrali, ogni angolo fruibile da associazioni e gruppi per le loro riunioni e attività artigianali, nello spazio circolare del suo atrio, avevano ricordato che un altro mondo spesso è a portata di mano oltre le lungaggini burocratiche e le beghe delle attribuzioni della farraginosa macchina amministrativa e dell’ambigua volontà politica di dare spazio concreto alla tanto millantata cittadinanza attiva.
E oggi ce lo ricorda la sentenza di assoluzione della giudice della IV sezione penale del Tribunale di Palermo, Grazia Carollo, giunta dopo oltre tre anni di attesa per tutti gli e le accusate, consapevoli di avere agito secondo coscienza, per dare coerenza a pensieri, parole e azioni in un mondo di continue omissioni soprattutto verso i diritti di chi difficilmente trova altri spazi gratuiti e liberi di incontro e accoglienza fuori dalle pratiche del volontariato.
Gioiscono insieme, senza distinzione di tenuità di quello che non può essere considerato un reato, gli e le assolte, e con loro la città degli uomini e delle donne di buona volontà che in essa operano altrove con lo stesso loro entusiasmo.
Gioiscono e nel ringraziare gli avvocati difensori, Giorgio Bisagna, Pierpaolo Montalto, Fabio Lanfranca, Luigi Montagliani, sperano di poter mettere oggi la parola fine alla vicenda giudiziaria mentre continua il loro impegno di cittadine e cittadini votati al bene comune.