Continua l’opera instancabile di soccorso delle navi umanitarie, ostacolata dalla prassi inumana di indicare porti di sbarco sempre più lontani.
“Venerdì la Sea-Eye 4 è tornata a operare e gli equipaggi congiunti di Sea-Watch, Sea-Eye e Mediterranea hanno soccorso 42 persone da un’imbarcazione sovraffollata” annuncia il profilo X di Sea Watch.
“Nelle scorse ore, mentre facevamo rotta verso nord, abbiamo trovato e soccorso altre tre imbarcazioni in pericolo sotto il coordinamento di MRCC Roma.
A bordo abbiamo ora 122 persone, tra cui diverse donne e bambini. Dopo l’indicazione di Pozzallo come porto sicuro le autorità italiane hanno assegnato Vibo Valentia, distante più di 460 km. Impiegheremo 30 ore per raggiungerlo, mentre ne basterebbero 11 per raggiungere Pozzallo. Le 122 persone soccorse hanno diritto a sbarcare il prima possibile” conclude la nota di Sea Watch.
“Stamattina il team di Ocean Viking ha soccorso 25 persone in difficoltà dopo un allarme lanciato da Alarmphone. Tra le persone salvate ci sono donne, minori non accompagnati e neonati. I sopravvissuti si stanno riprendendo grazie alle cure dei team della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e di SOS Mediterranee Italia” riferisce sempre su X SOS Mediterranee Italia.