L’orizzonte delle donne riunitesi ieri in un’assemblea di oltre 200, tra presenti o collegate online, per decidere sulla prossima manifestazione del 15 marzo è sempre lo stesso: pacifismo e antimilitarismo. La lezione di Virginia Woolf, non casualmente suicidatasi a ridosso dello scoppio della seconda guerra mondiale, è assolutamente attuale : non può dirsi e darsi pace con spese per armamenti e fallocrazia, insomma con il patriarcato imperante.
L’aver abbandonato le piazze ha prodotto di conseguenza l’erosione delle conquiste successive alla ricostruzione postbellica: costituzione e stato sociale in primis. Ora il velo ipocrita della ‘democrazia’ è caduto e il trasversale scivolamento liberal democratico a destra ne è lampante dimostrazione. Si è perso l’orizzonte della deterrenza nucleare, della difesa dell’ambiente e non disturba che metà dell’umanità sia considerata alla stregua di vuoto a perdere: le stragi di alauiti, palestinesi e migranti sono sottaciute rispetto al moloch Ucraina. Ovviamente il tutto mascherato da difesa dei valori di patria, famiglia e ovviamente dio.
Oggetto di attenzione infatti è anche lo slittamento semantico: l’informazione che è diventata propaganda a senso unico, il nucleare che è diventato ‘verde’, la sicurezza che è diventata controllo informatico, la scuola che da ‘civica’ si sta militarizzando,… di esempi ne stati fatti tanti
Questi gli argomenti emersi e condivisi da tutte insieme alla necessità di ritrovare il protagonismo con la pratica di una politica degli affetti e della cura contro l’affermarsi della ‘cultura del nemico’, è emersa la necessità di rimettere il ‘corpo’ al centro. Non si scende in piazza per una Europa monetaria, armata e liberista; non si scende in piazza per una EU che ha distrutto la Grecia, per una EU dell’austerità, per una EU che ha guardato impassibile la guerra Nato alla Yugoslavia, per una EU che ha dimenticato l’esercizio della diplomazia.
Auspicando il moltiplicarsi di assemblee, 100 piazze per la pace e verso la costruzione di una giornata europea di donne senza ‘tacchi a spillo’ e senza divisa militare, il 15 marzo intanto, per chi vuole, appuntamento a Piazza Barberini.
Assemblea femminista alla Casa Internazionale delle Donne