Prato, 30 marzo. Comitato 25 aprile di Prato, con Valentina Petracchi, ed Emergency della piana fiorentina, con Walter Albericci, hanno promosso un incontro presso la Casa del Popolo di Cafaggio con Beniamino Deidda, ex procuratore generale della corte di appello di Firenze e grande esperto costituzionalista, a partire dagli interrogativi attuali sul significato di “Senza guerra”.
Questi alcuni temi affrontati da Deidda durante l’incontro.
È la nostra costituzione che ci impone i valori (non le ideologie), per cui non dobbiamo ricorrere alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, non possiamo mandare le armi anche in considerazione dell’ articolo 51 della carta dell’ ONU.
È la tregua e non la corsa al riarmo la via necessaria della nostra costituzione per la costruzione della pace. Mandare le armi a un paese in guerra è di fatto un nostro modo di fare la guerra, di fatto violando l’articolo 11 della costituzione.
Il perseguimento della pace non è un pensiero per anime belle, quando una indicazione di politica interna ed estera. Dobbiamo lavorare, come già Padre Balducci ci insegnava, per passare dall’etica alla politica: la costruzione della pace richiede un impegno politico, a perseguire la giustizia tra i popoli.
La costruzione della pace è la sintesi di un progetto di assicurazione di dignità e uguaglianza, che richiede continui adattamenti al tempo che viviamo ma non può prescindere dai valori costituzionali.
Emergency ha promosso la campagna Disarma, dal 4 novembre 2024, un esempio importante di indicazione a disobbedire di memoria milaniana, un tentativo per invertire una rotta di escalation nel riarmo, un ricordarci il primato della coscienza del nostro essere umani.