Esattamente come avevamo ipotizzato: pini di viale Romagna a Lido di Savio, grazie alle costosissime prove di trazione, la beffa è servita! Ormai le mosse che il Comune di Ravenna mette in campo pur di perseguire i propri obiettivi a prescindere da migliaia di firme e decine di pareri scientifici, sono talmente prevedibili da fare quasi tenerezza. Possono essere portate a compimento solo perché esistono elettori distratti, o cittadini che si fidano.
Il Comune ha infatti proibito ai cittadini mobilitati da luglio per salvare i 50 pini sani di viale Romagna di eseguire a loro spese le prove a trazione da parte di propri tecnici specializzati sugli alberi di viale Romagna, che l’amministrazione ed uno sparuto di non meglio identificati rappresentanti locali di un fantomatico Comitato cittadino vogliono abbattere a tutti i costi.
Ed ora, alberi classificati in classe B, ovvero sicuri, da parte di uno dei massimi esperti d’Italia, il dottor Cantiani, si trovano ad essere messi in classe di cedimento estremo dal tecnico a cui, per 23 mila euro, poche settimane fa, il Comune di Ravenna ha affidato senza gara le perizie, tale dottor Giovanni Morelli, lo stesso condannato in primo grado a sei mesi a Forlì per turbativa d’asta nel 2021 e poi assolto. Pronti per essere abbattuti.
Come mai il Comune ha rifiutato di concedere ai cittadini le “controprove”? Secondo l’assessora Del Conte uno dei motivi era che gli alberi fossero sul punto di crollare, e quindi le prove estremamente rischiose. Il catastrofismo è stato immediatamente smentito durante le prove svolte il 5 febbraio, in cui gli alberi non hanno presentato alcuna criticità, ritornando in perfetta posizione dopo la prova a trazione, come anche confermato dagli assistenti tecnici che eseguivano il test e da due cittadine che hanno assistito integralmente alle prove. E anche durante un forte burrasca, il 14 febbraio, con allerta meteo per pioggia e vento, e vento fino a 40 KT (bollettino Arpae), gli alberi che dovrebbero venir tagliati secondo il Morelli, non hanno mostrato alcun segno di cedimento.
Ma “casualmente” ora risultano invece sul punto di crollare! I cittadini sono furenti e non si fidano di questi risultati a scatola chiusa, quando l’evidenza dice tutt’altro!
“Casualmente”, si tratta di abbattere proprio – per ora! – due pini lato mare, dove il progetto del “Parco Marittimo” redatto dallo studio Paisà del dottor Stignani, progettista profumatamente pagato che nella sua relazione non distingue nemmeno il pino domestico dal pino marittimo, prevedeva già da subito la completa eliminazione del filare lato mare. E, altrettanto “casualmente”, non è stata data alcuna risposta alla richiesta atti del consigliere comunale Ancisi di Lista per Ravenna che, prima il 30 gennaio, poi risollecitando il 14 febbraio, aveva domandato di poter ricevere tempestivamente l’esito delle prove. In 5 giorni, o quantomeno appena pronte, il consigliere ha diritto di ricevere gli atti richiesti.
Per chiudere in bellezza, cosa c’è di meglio che dichiarare l’imminente crollo ai cittadini già terrorizzati e perseguitati dalla psicosi del pino, e infischiarsene persino del periodo vietato per gli abbattimenti secondo il Regolamento comunale del verde, ovvero il periodo di nidificazione dell’avifauna? È da 50 anni che i pini sani di viale Romagna donano ombra ed ossigeno ai cittadini e decoro alla località, ma il loro crollo è questione di minuti. Tutto diventa molto semplice, blindando tutto e procedendo senza trasparenza e senza democrazia.
Il gruppo di cittadini “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna” e Italia Nostra sezione di Ravenna