Il grande poeta e attivista della nonviolenza Danilo Dolci in questo saggio e libro di annotazioni poetiche e rime e brevi composizioni, Palpitare di nessi. Ricerca di educare creativo a un mondo nonviolento, raffigura una coppia che è in assidua attesa e si pone in continuazione domande cruciali e quesiti e “perché” infinitesimali sulle relazioni e sull’esistenza nel palpitare ritmico e incessante del mare e con il sottofondo del vociare festoso dei figli ignari del tutto.

Dolci raccoglie appunti e annotazioni che spaziano attorno ai molteplici “perché” relativi al significato di una relazione, la “relazione”, e in senso assoluto del grande ideale utopico della comunicazione interattiva, riguardante l’ideale esistenziale dell’interrelazione, perché il senso e il significato della vita è comunicare e creare. E inoltre “ostacolare la creatività è un aspetto della violenza” come afferma l’autore sul retro del saggio poetico. “Creare è Resistere, Resistere è creare” citazione di un altro “grande” che Dolci condivide.

Infatti, il poeta discerne l’esistenza, la vita di ogni persona come una pietra di inciampo che scandisce il presente, ma anche il passato e il futuro e l’immediato istante di relazioni che si intersecano di istinti palpitanti di poesia vibrante e istanti subitanei, frementi, in Palpitare di nessi, interconnessioni vitali nei silenzi e nelle pause di un infinito vagare di pensieri proteiformi e metamorfici e maieutici. Creativi.

Per salvarsi dal baratro di un’epoca, di una storia, di una vita. Tra pause e silenzi che conducono all’ascolto dei respiri “ciascuno cresce solo se sognato“ con il moto delle nuvole vaganti e il pulsare incessante del mare; tra le grida dei bambini festosi e il volo potente e irregolare dei gabbiani. Come uno spartito di musica e annotazioni poetiche, il testo si pone i “perché” ultimi dell’esistenza nei moti, in vuoti, in silenzi delle architetture rigorose e delicate dei versi, in quanto il rapporto tra creature è la risposta delle motivazioni ultime dell’esistere del genere umano e dell’umanità tutta.

Nella creazione e nella coazione a ripetere si sviscerano i nodi irrisolti di conflitti latenti e anche palesi e manifesti nel provvisorio equilibrio tra l’esercizio conflittuale e l’ascolto empatico di libertà e desiderio, nel reciproco adattamento creativo e non solo emotivo.

L’autore lascia un testamento di molti anni di impegno in ambito civile e sociale e educativo. Con l’esperienza di molteplici laboratori maieutici. Il pensiero spazia nelle più diverse e complicate implicazioni dalla famiglia alla scuola a tutti gli agglomerati sociali fino all’ONU che deve permettere e favorire e costruire la pace assolutamente nel mondo. Per salvarci dal crinale del baratro esistenziale e nucleare: emergenze del genere umano e minacce per l’umanità nella sua complessità.

Palpitare di nessi, un saggio poetico anche in versi, in componimenti e appunti istantanei e subitanei che, dopo la prima edizione del 1985, torna nelle mani del lettore, dei lettori, di donne e uomini intenti a porsi domande complesse sui “perché” dell’esistente e per intuire “come un mondo nuovo potrebbe crescere diverso“ senza lezioni di morale e buonismi pedagogici, ma tramite la questione maieutica del dialogo interattivo attraverso la poesia e il comporre in versi e comunicando pensieri, esplicando esperienze nella volontà ultima di sapere e di realizzare l’utopia per un “altro mondo possibile”.

Palpitare di nessi.

Con una nota di Giuseppe Barone. Postfazione di Remo Fornaca. Edizione Mesogea, 2012