Milano 13/3/2025: nel giorno della seconda udienza preliminare per le Park Towers, alcuni esponenti dei comitati del Municipio 3 (dove si trovano i grattacieli) ed altri comitati cittadini, tra cui “Facciamo l’appello Stop Consumo di suolo”, si sono fatti vivi con importanti richieste all’amministrazione comunale. Per tramite dell’Avvocato Veronica Dini, hanno inviato una lettera all’avvocatura del Comune di Milano in cui chiedono, in relazione al procedimento in corso per i grattacieli di fronte al Parco Lambro, che il Comune “si costituisca parte civile ed eserciti le proprie prerogative a beneficio di tutti i cittadini insediati nel quartiere attinto dal progetto”, ed inoltre “nell’ambito del medesimo procedimento, presti il consenso all’avvio di programmi di giustizia riparativa ove richiesti” e “comunque presti il proprio consenso affinché le Associazioni e i Comitati qui rappresentati provvedano a esercitare, nel processo penale, i diritti e le facoltà attribuiti alla persona offesa dal reato”.
Il processo pendente sulle Park Towers riguarda il fatto che, sulla base del progetto edilizio presentato dalla società Bluestone, sono stati demoliti due vecchi capannoni di uno e due piani, e sono state costruite di fronte al Parco Lambro due torri residenziali di 80 metri (27 piani) e 60 metri (16 piani) e un terzo stabile di 10 metri (3 piani), PER UN TOTALE DI 113 APPARTAMENTI E L’INSEDIAMENTO PREVISTO DI 300-320 NUOVI ABITANTI. Sebbene il progetto preveda un indice superiore a 3 mc/mq e altezze maggiori di 25 metri, non esiste alcun piano attuativo che assicuri il raccordo con l’edificato preesistente e il necessario riadeguamento dei servizi e della viabilità nell’intera zona. “Ciò nonostante – si legge nella lettera dell’Avv. Dini – risulta che, all’udienza preliminare del 4/12/2024, il Comune non si sia costituito parte civile, né abbia, in alcun modo, esercitato i propri diritti e le proprie facoltà di persona offesa.
Tale comportamento si appalesa doppiamente lesivo: non solo, infatti, l’Amministrazione pubblica, non è intervenuta a propria tutela pur avendo potenzialmente subito un ingente danno erariale oltre che all’immagine e una profonda violazione del diritto di pianificare in modo equo e ordinato il proprio territorio, ma ha tollerato il verificarsi di significativi pregiudizi anche a carico dei cittadini. Si consideri, infatti, che il progetto in questione porterà nel quartiere almeno 300 abitanti in più, che necessiteranno di servizi e standard ai sensi del DM 1444/1968, allo stato non previsti dalla proprietà e non richiesti dall’Amministrazione comunale in misura congrua. Ciò significa che la relativa domanda ricadrà sui cittadini già insediati – che vedranno, ingiustamente, ridurre l’offerta (non certo eccedente) e la disponibilità di beni, spazi e servizi pubblici”.
Inoltre ci sarebbe stata una sottovalutazione della monetizzazione degli oneri che rappresenta un danno per l’intera città.
Per questo motivo, alle firme degli esponenti dei comitati del Municipio 3 – Salviamo Parco Bassini, Lambrate-Rubattino Riparte e Che ne sarà di Città Studi- si sono aggiunte quelle di altri comitati e associazioni milanesi: Baiamonti Verde Comune, Facciamo l’appello Stop consumo di suolo, Comitato popolare per la Difesa del Bosco di via Falck, BoschiAmo Milano Municipio 5, Gruppo Quartiere Suffragio Municipio 4, Comitato Milanese Acquapubblica, Via Padova Viva, Milano in Comune, Associazione Schierarsi Milano.
La prossima udienza preliminare per il processo delle Park Towers sarà il 13 maggio. Vedremo allora se la lettera avrà sortito qualche effetto.