Ogni qualvolta si ricordano gli anni Settanta, a destra arriva una lunga sequela di luoghi comuni per decontestualizzare i singoli episodi da quel periodo storico e far prevalere una lunga sequela di luoghi comuni nei quali si gioca la carta del vittimismo, della sistematica violenza propria dei gruppi di sinistra, scatenata da odio ideologico contro gli avversari politici.

Non vogliamo in questa sede banalizzare gli accadimenti di una stagione politica nella quale destra e sinistra si sono affrontate nelle piazze e nelle scuole anche con ampio ricorso alla violenza. Sarebbe fin troppo facile indirizzare pillole di irenismo universale e di condanna a priori della violenza politica.

Tuttavia, quando la speculazione politica si impossessa del passato e dei morti, la possibilità che prevalga la ricostruzione storica e la veridicità dei fatti è sconfitta in partenza.

All’Istituto “Ettore Molinari” di Milano nei giorni scorsi si sono recati politici di destra per ricordare Sergio Ramelli ucciso nel 1975, a soli 19 anni, da esponenti dell’estrema sinistra. Sarà la solita parata nostalgica atta a ricordare che le vittime di destra sono patrimonio di tutti, come ricordato nelle commemorazioni di questi anni che poi sono anche il pretesto per manifestare, da parte di gruppi di destra, il loro bagaglio ideologico e politico nel quale il militarismo ha sempre uno spazio privilegiato.

Già da anni è stata affissa una targa in ricordo di Ramelli, ma ne vogliono una più grande, nonostante il corpo docente e non docente di quella scuola chieda con forza di porre fine ad ogni militarizzazione dell’istituto, senza per questo rinunciare a un confronto educativo su quanto accaduto negli anni sessanta e settanta.

Ma alla destra , di governo e non, preme invece occupare simbolicamente e non le scuole per imporre la propria lettura di quel periodo storico, senza mai fare i conti con la realtà e leggere invece gli accadimenti di allora in una ottica parziale e di mero revisionismo storico.

Ecco la lettera scritta da una rappresentanza della comunità scolastica dell’Istituto Molinari di Milano.

LETTERA APERTA AL MINISTRO VALDITARA
del personale scolastico dell’ITT – LSSA E. Molinari di Milano

In occasione della visita al nostro Istituto da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito, on. Giuseppe Valditara e del sottosegretario di Stato, on. Paola Frassinetti prevista in data 13 marzo 2025, una parte dei docenti e del personale Ata intende esprimere quanto segue:
Partendo dal presupposto che, come chiunque faccia parte del consorzio civile, siamo radicalmente contrari ad ogni forma di violenza, da sempre favoriamo, attraverso il nostro lavoro quotidiano, la conoscenza da parte degli studenti e delle studentesse dei valori fondamentali della nonviolenza e della convivenza democratica, sanciti dalla Costituzione Italiana e ribaditi dalle principali Carte internazionali.
Come evidenziato da una recente delibera del Consiglio d’Istituto, riteniamo altresì indispensabile diffondere tra gli studenti la conoscenza delle drammatiche vicende che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, specialmente negli anni Settanta, mietendo vittime, non di rado giovani, in nome di opposte ideologie distorte, capaci di giustificare il ricorso alla violenza e perfino all’omicidio.
Peraltro, come evidenzia tale delibera, tale conoscenza si può raggiungere soltanto con uno studio articolato e di ampia prospettiva critica di quel contesto storico, che superi ogni approccio parziale, e che non si limiti all’occasionalità di una cerimonia e di un’epigrafe, che inevitabilmente si possono prestare, come è già successo in passato, a facili strumentalizzazioni.
Pertanto, esprimiamo la nostra piena solidarietà ai membri del Consiglio d’Istituto che con un’apposita delibera (n. 1, del 24/01/2025) respingevano cortesemente, ma fermamente, l’affissione in Istituto di una nuova targa in memoria di Sergio Ramelli, in sostituzione di quella già presente, dal 2007, nella Biblioteca della scuola; targa che il Consiglio all’unanimità ha ritenuto “adeguata alla funzione di ricordare lo studente Sergio Ramelli”.

Auspicheremmo al contrario, che la visita programmata dal Ministro, per la prima volta nel nostro istituto, e dal Sottosegretario in questa occasione, invece di esaurirsi in una cerimonia commemorativa, preveda un momento di incontro e di confronto dialettico costruttivo con gli studenti e con i docenti del Molinari, magari anche in relazione a tutti gli altri numerosi problemi con cui gli studenti e i lavoratori dell’Istituto, e più in generale della scuola italiana, devono quotidianamente misurarsi.

Una rappresentanza del personale scolastico dell’istituto Ettore Molinari