“Le assaggiatrici”, lungometraggio di Silvio Soldini in uscita il 27 marzo, si ispira al romanzo omonimo di Rosella Postorino vincitore del Premio Campiello nel 2018, basato sulla vicenda reale di Margot Wölk, segretaria tedesca obbligata per due anni e mezzo a ingoiare il cibo destinato ad Hitler nel “Wolfsschanze”, “Tana” o “Trincea” del Lupo, uno dei suoi quartieri generali, all’epoca nella Prussia Orientale. Margot Wölk di tutte le “assaggiatrici” è l’unica sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale e la sua storia è divenuta pubblica grazie a un’intervista per il suo novantacinquesimo compleanno nel dicembre 2012; due anni dopo è scomparsa.

Il film di Silvio Soldini racconta di una ragazza che durante la guerra da Berlino arriva in campagna dai genitori del marito, partito per il fronte subito dopo il matrimonio. I suoceri abitano ai margini di una foresta dove c’è un rifugio segreto di Hitler e lei spera, in quel luogo dove l’eco dei combattimenti è lontano, di trovare lavoro perché è ridotta al limite della sussistenza. Una mattina, inaspettatamente, la giovane viene bruscamente prelevata e condotta al quartier generale dove il Führer trascorre periodi in incognito.  Lì, inaspettatamente, le viene offerta insieme ad altre sei donne, un’occupazione remunerata: si tratta di assaggiare il cibo del Führer per evitargli l’avvelenamento …

La giovane protagonista tedesca (Elisa Schlott) è una donna semplice, succube con molte sfaccettature; la vediamo legarsi a un nazista, ma anche soccorrere un’ebrea. L’abile regia di Soldini bene racconta la complessità dei sentimenti umani, attraverso fatti storicamente accaduti e associabili al dominio di ogni potere che nutre di cibo avvelenato: nel film, come fu nella realtà, le assaggiatrici sono tutte donne, uno degli anelli deboli della catena umana. Soldini ha più volte dichiarato alla stampa di aver trovato delle similitudini tra questa rievocazione e ciò che si comincia a sentire ai nostri giorni, nei quali tocchiamo con mano la supremazia del più forte e le guerre sono più vicine. Il regista pensa che un Hitler potrebbe ripresentarsi, anche se potrebbe rivelarsi un po’ diverso.

Al di là dell’importanza del contenuto, “Le assaggiatrici” è anche un’opera ben fatta e godibile: gli attori sono bravi e la narrazione scorre e interessa perché, per quanto evocativa, è viva e realistica.

Un film di Silvio Soldini con Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti, Marco Boriero. Genere: Drammatico
Durata: 123 minuti
Produzione: Italia, Belgio, Svizzera 2025
Uscita nelle sale: giovedì 27 marzo 2025

Ufficio stampa Ronzitti