Nel febbraio 2024, 41 sindaci bergamaschi, rappresentanti una popolazione di oltre 200.000 bergamaschi, si erano dichiarati “contrari all’inceneritore per ragioni sanitarie, ambientali, paesaggistiche, turistiche, sociali e di strategia di gestione dei rifiuti”.

Il 7 marzo 2025, un fronte comune di 47 sindaci (molti dei quali già lo scorso anno avevano protocollato in Provincia le osservazioni in merito alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale presentata dalla Montello Spa per la realizzazione del termovalorizzatore sul territorio di Montello) ha sottoscritto una lettera indirizzata al presidente della Provincia Pasquale Gandolfi. Nel nuovo documento, che richiama anche le osservazioni del febbraio 2024, i sindaci esprimono “forte preoccupazione e contrarietà” alla realizzazione del progetto, che “risulta essere molto impattante per le nostre realtà territoriali”.

Come ha dichiarato Claudia Colleoni, sindaca di Cenate Sopra e referente del Coordinamento dei sindaci contro la realizzazione dell’inceneritore: “Siamo preoccupati per la salute dei cittadini dei territori coinvolti. La procedura di valutazione del nuovo progetto non tiene in considerazione la zona in cui va ad inserirsi questo nuovo impianto. Non tiene in considerazione che la Lombardia è già autosufficiente dal punto di vista dello smaltimento rifiuti, e di rifiuti ne importiamo già da altre regioni per essere destinati ai n.13 inceneritori già esistenti nella nostra Regione.”

Ma chi vuole veramente l’inceneritore della Montello Spa? Ad oggi, nonostante la paura di compromettersi di qualche esponente politico ed istituzionale, l’unica a volere il progetto è la Montello Spa stessa, ovvero colei che ha presentato il progetto. Montello Spa è una società italiana che opera nel settore del recupero e riciclo di rifiuti organici (FORSU) e di imballaggi in plastica post-consumo, entrambi provenienti da raccolta differenziata. È proprietaria di due siti produttivi: il più importante dei quali nasce nel 1996 e si sviluppa su 450’000 m² (di cui 120’000 m² coperti) situato a Montello in Provincia di Bergamo; mentre il secondo più piccolo a Stradella, in Provincia di Pavia.

Il suo Presidente e Amministratore Delegato, Roberto Sancinelli, aveva inoltrato alla Provincia di Bergamo la richiesta di modifica “dell’esistente installazione sita in Via Fabio Filzi 5 (la sua sede ndr) consistente nella costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica per autoconsumo della installazione che utilizzerà come combustibile i residui decadenti dagli impianti di recupero e riciclo dei rifiuti trattati nello stabilimento”.

Se la Montello S.p.A non brucerà più i propri rifiuti nell’inceneritore di Dalmine, bruciandoli direttamente a Montello, è verosimile che l’inceneritore di Dalmine avrà necessità di importare altri rifiuti, in sostituzione di quelli della Montello S.p.A., quasi certamente provenienti da fuori provincia e fuori Regione. Teniamo conto che, in futuro, anche l’inceneritore di Montello sarà libero di bruciare, oltre  i propri rifiuti, anche i rifiuti provenienti da fuori Regione se non fuori nazione.

La “Montello S.p.A.” oggi spende circa 15/20 milioni di euro all’anno per smaltire i propri rifiuti. Per il costo per la realizzazione del “suo” nuovo inceneritore, la Montello S.p.A. dovrà sborsare attorno ai 300 milioni di euro, quindi l’azienda – per recuperare i soldi spesi – dovrà aspettare almeno 15 anni di attività senza considerare l’invecchiamento dell’impianto e i costi di gestione e manutenzione.

Speriamo che questa situazione non diventi, come per altri progetti (es: la Treviglio/Dalmine), l’occasione per Regione Lombardia di dare un contributo di fondi pubblici pur di rendere “finanziariamente sostenibile” il progetto privato della Montello Spa. Questa sarebbe ancora una volta una fregatura nei confronti di tutti i cittadini che si troverebbero un progetto tossico, anti-ecologico ed impattante per la salute spacciato come impianto in linea con la “green economy” solo per una questione meramente burocratica derivante da una logica clientelare, incappando nell’ennesima operazione di greenwashing.

Questo dubbio ci sovviene perchè Roberto Sancinelli, oltre ad essere Presidente e Amministratore Delegato della Montello Spa, è anche: Consigliere di amministrazione di Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica); Consigliere di amministrazione del Cic (Consorzio Italiano Compostatori); ex Presidente di Fise-Assoambiente (fino a luglio 2018) ora è nel consiglio direttivo; e socio fondatore nonché componente del Comitato di Presidenza della “Fondazione Sviluppo Sostenibile” a cui il Ministero dell’Ambiente ha delegato il coordinamento degli “Stati Generali della Green Economy”. Segnaliamo che purtroppo, già nel 2022, la legge regionale lombarda in materia è stata modificata ad hoc per permettere la costruzione di inceneritori a soli scopi privati, i cui profitti entrano solo nelle tasche dei proprietari degli impianti senza contribuire in alcun modo al benessere della collettività.

Sperando vivamente che questo non succeda e non volendo dubitare di nessuno, vogliamo però specificare che la direzione delle normative sta andando in un’altra direzione. L’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili, riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori. La Legge Europea sulla Gestione dei Rifiuti, approvata in maggio 2018, stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani smaltiti in discarica dovranno essere ulteriormente ridotti, per costituire al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti, stabilendo inoltre un aumento del riciclaggio fino al 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035: un obiettivo che va in totale controtendenza rispetto alla proposta di inaugurare un inceneritore.

https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20170120STO59356/pacchetto-sull-economia-circolare-nuovi-obiettivi-di-riciclaggio-dell-ue

Questa è la prova che il potenziale inceneritore della Montello Spa non può:

  • rientrare nella “economia circolare” proprio perchè la pratica dell’incenerimento rientra nell’economia lineare ed produce poca energia usando tanta energia producendo scarti che vanno smaltiti (scorie, ceneri e inquinanti). Per questi motivi deve essere quindi minimizzato; www.antoniodibacco.it/sostenibilita/leconomia-circolare-e-i-suoi-3-principi-chiave
  • contribuire alla decarbonizzazione, in quanto l’incenerimento è la forma di produzione energetica più sporca, simile a quella di centrali a carbone. Di energia ne producono poca e per ogni KWh emettono 600/700 grammi di CO2, contro i 200 dell’attuale mix energetico nazionale; https://www.bbc.com/news/articles/cp3wxgje5pw
  • ridurre il numero di discariche, in quanto gli inceneritori impongono di avere almeno due tipi di discarica: per le scorie pesanti e per le ceneri volanti.
  • incentivare il riciclo, in quanto l’incenerimento disincentiva il riciclo stesso e la prova è il confronto tra la città di Copenaghen e la Slovenia. Copenaghen, piena di inceneritori, c’è una raccolta differenziata del 27%; la Slovenia invece, che nel 2014 non ha voluto inceneritori, è oggi leader mondiale nell’economia circolare. https://www.politico.eu/article/denmark-devilish-waste-trash-energy-incineration-recycling-dilemma/

Qualunque propaganda sulla “necessità degli inceneritori” e sul loro “non-provato impatto sulla salute” è falsa. Prima di tutto in Lombardia esistono già 14 impianti funzionanti, che garantiscono l’autosufficienza dei rifiuti trattati, compresi quelli provenienti da fuori regione; in secondo luogo perchè è ormai comprovata dalla letteratura medica-scientifica il notevole impatto delle emissioni, della diffusione di particolato di polveri sottili e di innumerevoli inquinanti dagli impianti di incenerimento sia sulla salute umana ed animale sia sull’ambiente.

L’International Society Doctors for Environment (1)(2) da decenni ci ricorda l’ampia letteratura medico-scientifica sull’impatto degli inceneritori (qualunque sia il materiale combusto) riguardante l’insorgenza di patologie gravi – come tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie – e l’emissione di inquinanti estremamente tossici, persistenti, bioaccumulabili come il particolato – inalabile (PM10), fine (PM2.5) e ultrafine ( inferiore a 0.1 micron) – metalli pesanti, diossine (3), composti organici volatili, furani, ossidi di azoto ed ozono, per non parlare in alcuni casi della presenza di arsenico, berillio, cadmio, cromo, nichel, benzene, piombo, diossine, dibenzofurani, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ecc. Le emissioni di particolato e gas tossici possono aggravare condizioni come asma, bronchiti e altre malattie respiratorie anche con effetti a lungo termine in quanto l’esposizione cronica a diossine e metalli pesanti è associata a problemi come tumori, danni al sistema immunitario e disturbi endocrini (4).

Di fronte a tutto questo non c’è “cultura della non-compromissione” o “cultura dell’omertà” che tenga. Non stiamo parlando di “battaglie ideologiche” (locuzione che si usa spesso per negare la realtà dei fatti ed additare chi invece la denuncia) ma stiamo parlando di dati reali che non possono essere smentiti se non con dati di studi finanziati da portatori d’interesse. Di fronte a queste conclusioni è necessaria un’opposizione unitaria che non comprometta la collettività, la salute pubblica, l’ambiente e il nostro territorio.

 

(1)https://www.isde.padova.it/download/inceneritori/Documento_medici_isde_tossicita_inceneritore.pdf

(2)https://www.cnms.it/cercalarotta/sites/cercalarotta.it/files/documents/tema_1/gentilini.pdf

(3) Patrizia Gentilini, Rabdomiosarcoma embrionario infantile come possibile patologia “sentinella” dell’esposizione a diossine, Medico e Bambino, ottobre 2012
https://www.isde.it/wpcontent/uploads/2015/06/2012.10-Medico-e-Bambino-Rabdomiosarcoma-embrionario-infantile-come-possibile-patologia-sentinella-dellesposizione-a-diossine-Gentilini.pdf

(4) Angela Pasinato, Effetti degli inceneritori sulla salute umana, Ambiente e Salute 2019 https://acp.it/assets/media/Quaderni-acp-2019_263-PE_as1.pdf