Milano, 23 marzo: pomodoro nella veranda dall’affitto milionario del ristorante Cracco

Oggi alle ore 8.00, quattro persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione sono entrate nel Ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele e hanno versato il contenuto di tre bottiglie di passata di pomodoro in veranda.

Per la seconda volta in una settimana, torniamo a gridare contro l’assurdità di un paese dove una cena di lusso costa quanto la spesa mensile di una famiglia. E ancora, da Carlo Cracco, solo silenzio. Gli chiediamo: è normale che una cena costi quanto la spesa mensile di una famiglia? Qual è il prezzo giusto per chi lavora duramente nei campi per noi? Dopotutto, il cibo è il suo mestiere. Una risposta, Cracco, dovrebbe avercela.

Giacomo, 34 anni, consulente legale ha dichiarato durante l’azione: “Questa volta abbiamo portato un simbolo dello sfruttamento agricolo: la passata di pomodoro. Agricoltori e braccianti lavorano per briciole, schiacciati da prezzi che non coprono i costi, mentre la crisi climatica inaridisce il suolo. Il governo Meloni e Lollobrigida esaltano il Made in Italy, ma abbandonano chi lo produce. Un sistema che arricchisce pochi e nasconde la fatica dietro prodotti iconici.

Lo stesso meccanismo che permette a un ristorante come Cracco di far pagare una cena quanto una spesa mensile: mentre i clienti gustano piatti da centinaia di euro, migliaia di lavoratori lottano per sopravvivere. Chi vuole la qualità deve pagare a prezzo d’oro, questa è la vera ingiustizia.”

La richiesta rivolta a Carlo Cracco è di aprire le porte del suo ristorante, ogni giovedì, offrendo pasti gratuiti a persone al di fuori della sua abituale clientela. Un gesto simbolico per sostenere chi sta affrontando difficoltà, dimostrando che la buona cucina può essere anche un atto di solidarietà.

Per dare forza a questa iniziativa, abbiamo creato una mail dedicata a Carlo Cracco. Chiediamo che il ristorante Cracco in Galleria doni pasti gratuiti!
Invitiamo tutti a inviare un messaggio a questo link, esprimendo il proprio supporto e chiedendo con determinazione che Cracco abbracci questa causa.

Digos vieta il pranzo in Galleria Vittorio Emanuele

Per contrastare questa realtà, ieri abbiamo organizzato un pranzo di piazza in Piazza Mercanti, dopo che la Digos ci ha impedito di farlo in Galleria Vittorio Emanuele. Nonostante lo spostamento forzato, una trentina di persone si sono unite a noi, dimostrando che la solidarietà non si lascia fermare.

Ci dispiace molto che un evento del genere non possa svolgersi proprio nel cuore di un luogo simbolo delle diseguaglianze come la Galleria. A quanto pare, certe realtà il Comune di Milano preferisce nasconderle agli occhi dei turisti e della gente “per bene”.

Massimiliano, uno degli organizzatori del pranzo di piazza ha esplicitato: “Il cibo è solidarietà, è dignità, è il cuore della nostra tradizione. Non può essere un lusso per pochi.
È stato un pasto aperto a tutti, per creare un momento di comunità, condivisione e cura: stare insieme attorno al cibo, raccontare storie, sostenersi a vicenda.”

Il governo Meloni è impegnato a rincorrere Trump, Musk e a trovare equilibri tra Washington e Bruxelles. Nel frattempo, la Premier e suo cognato Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, vendono la favola del contadino-patriota: il simbolo dell’Italia che lavora, fatica e produce. Ma la realtà è ben diversa. Chi lavora la terra è abbandonato: sommerso dalla burocrazia e dal fango delle alluvioni, schiacciato da regole fatte per i grandi gruppi, non per chi coltiva ogni giorno. Le campagne italiane non sono cartoline idilliache: sono fatte di salari da fame, sfruttamento e aziende agricole in ginocchio. Il governo esalta il Made in Italy, ma lascia morire chi lo produce.

Questo governo si riempie la bocca con slogan sulle “famiglie,” ma ignora gli affitti insostenibili, i salari da fame, le bollette che divorano gli stipendi. Quando servono soldi per la ricostruzione o per i benefit sociali, il governo taglia. Ma per 800 miliardi di riarmo, i soldi si trovano. I nostri governanti e politici non vedono la crisi climatica e sociale perché vivono nel privilegio.
Ma noi gliela mettiamo davanti agli occhi, rendendogli impossibile ignorarla.

Cosa chiede la campagna Il Giusto Prezzo?

PROTEGGERE I RACCOLTI: L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.

AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.

FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.