Bolzano, Göttingen, 7 marzo 2025
In occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo,
l’Associazione per i popoli minacciati (APM) mette in guardia dalla
crescente violenza contro donne e ragazze in Sudan e dall’uso
sistematico dello stupro come arma di guerra. In Sudan vengono violate
tutte le regole del diritto internazionale umanitario riconosciute a
livello internazionale. Le donne e i bambini sono quelli che soffrono di
più. La loro situazione è stata aggravata dall’interruzione dei
programmi di aiuto finanziati dagli Stati Uniti.
Anche in guerra valgono le regole, indipendentemente dal fatto che un
combattente appartenga all’esercito sudanese o alla milizia RSF. L’uso
sistematico dello stupro come arma di guerra è un crimine di guerra. Il
fatto che donne e bambini in Sudan vengano rapiti arbitrariamente, che
vengano violentati durante gli attacchi alle città e ai villaggi,
durante le perquisizioni domiciliari, nei campi profughi, mentre fuggono
e mentre vanno a prendere l’acqua, dimostra che non sono al sicuro dagli
attacchi brutali delle forze armate. Se l’UE è seriamente intenzionata
ad adottare una politica basata sulle regole – soprattutto in contrasto
con gli Stati Uniti – allora deve finalmente garantire che le donne e i
bambini in Sudan siano protetti dalla violenza sessualizzata e di genere!
“Anche prima della guerra, la situazione delle donne, soprattutto nelle
aree di conflitto del Darfur e del Kordofan, era molto difficile in
termini di violenza di genere e di emarginazione sociale, economica e
politica. Molte di queste donne sono state costrette a fuggire. Anche
nei campi profughi i loro diritti sono violati e non vengono soddisfatti
nemmeno i loro bisogni primari. Almeno il 50% delle donne è stato
nuovamente traumatizzato dalla guerra”, riferisce un membro dello staff
dell’organizzazione sudanese per i diritti umani Bana Group for Peace
and Development, un’organizzazione partner dell’APM. “Prima della
guerra, le donne svolgevano un ruolo importante come attori per la pace
e la ricostruzione e come membri di comitati nazionali e internazionali.
Ma non sono mai state sufficientemente rappresentate nel governo”,
afferma la dipendente del Bana Group for Peace and Development.
Solo pochi giorni fa, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia
(UNICEF) ha pubblicato un rapporto sulla violenza sessuale contro i
bambini in Sudan. Le cifre e i casi sono sconvolgenti. Secondo il
rapporto, nel 2024 sono stati segnalati 221 casi di stupro di minori. Di
questi, 16 sopravvissuti avevano meno di cinque anni. Il numero reale è
probabilmente molto più alto. Secondo l’organizzazione UN Women, il 25%
della popolazione (12,1 milioni di persone) è a rischio di diventare
vittima di violenza di genere.
Vedi anche
8.11.2024
Sudan: ulteriore inasprimento delle violenze. Chieste misure per
proteggere la popolazione civile
https://www.popoli-min.it/2024/sudan-ulteriore-inasprimento-delle-violenze-chieste-misure-per-proteggere-la-popolazione-civile/
13.8.2024
Negoziati di pace sul Sudan: Porre fine alla carestia deve essere la
priorità assoluta
https://www.popoli-min.it/2024/negoziati-di-pace-sul-sudan-porre-fine-alla-carestia-deve-essere-la-priorita-assoluta/
18.6.2024
Giornata mondiale del rifugiato (20 giugno). Escalation della catastrofe
umanitaria in Sudan – Il tempo per agire sta finendo
https://www.popoli-min.it/2024/giornata-mondiale-del-rifugiato-20-giugno-escalation-della-catastrofe-umanitaria-in-sudan-il-tempo-per-agire-sta-finendo/
13.9.2023
Drammatico appello sul Sudan: 55 organizzazioni si rivolgono al
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
http://www.popoli-min.it/2023/drammatico-appello-sul-sudan-55-organizzazioni-si-rivolgono-al-consiglio-di-sicurezza-delle-nazioni-unite/
13.5.2024
Guerra in Sudan: “Questa terra è nostra!”
http://www.popoli-min.it/dossier/guerra-in-sudan-questa-terra-e-nostra/
16.6.2023
Sudan: rischio di pulizia etnica nel Darfur occidentale. Le
organizzazioni per i diritti umani mettono in guardia dalla possibilità
di una conflagrazione
http://www.popoli-min.it/2023/sudan-rischio-di-pulizia-etnica-nel-darfur-occidentale-le-organizzazioni-per-i-diritti-umani-mettono-in-guardia-dalla-possibilita-di-una-conflagrazione/