A Celle, nello stato tedesco della Bassa Sassonia, è iniziato il processo a Daniela Klette, che quando era stata arrestata a Berlino a febbraio 2024 era una delle persone più ricercate in Germania e una delle ultime ex militanti latitanti della Terza Generazione della Rote Armee Fraktion (RAF), movimento tedesco della lotta armata d’ispirazione comunista(Rote Armee Fraktion, che in tedesco significa “Frazione dell’Armata Rossa”, l’esercito dell’Unione Sovietica).
Un anno fa Klette era stata arrestata dopo una latitanza trentennale, durante la quale aveva vissuto per quasi 20 anni nella stessa casa di Berlino conducendo una vita piuttosto normale: queste circostanze avevano fatto mettere in dubbio la capillarità e la convinzione con cui fino ad allora erano state condotte le ricerche di Klette e dei suoi presunti complici. In base alle informazioni raccolte dal momento del suo arresto in poi, sono emersi maggiori dettagli sulla permanenza a Berlino della donna, che avrebbe vissuto a lungo in un edificio residenziale a Sebastianstraße, nel cuore del distretto berlinese di Kreuzberg. Klette avrebbe inoltre usato diversi nomi falsi: Claudia Bernadi, Claudia Schmidt Oliviera e a volte si sarebbe presentata come Lucia o Sarah.
Le autorità della Bassa Sassonia avevano tenuto una conferenza stampa in diretta per annunciare l’arresto dell’ex terrorista, ricercato da 30 anni. Il ministro degli Interni della Bassa Sassonia Daniela Behrens (SPD) ha parlato di una “pietra miliare” nella storia criminale tedesca.
Petra Terhoeven, storica specializzata nell’impatto del terrorismo di sinistra sulla società tedesca, aveva criticato il “clamore” attorno all’arresto di Klette e la copertura mediatica della RAF in generale, e ha anche chiesto che la RAF non venisse osannata e che le sue vittime fossero rispettate.
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Klette, 66 anni, è accusata di tentato omicidio, rapina e possesso illegale di armi insieme altri due ex membri del gruppo ancora ricercati (Burkhard Garweg ed Ernst-Volker Staub). I reati di cui è accusata risalgono al periodo dopo lo scioglimento del gruppo nel 1998: dal 1999 al 2016, secondo i magistrati, i tre fecero rapine a mano armata per mantenersi durante la latitanza, rubando in tutto 2,7 milioni di euro.
Il gruppo di cui faceva parte Klette, noto anche come Banda Baader-Meinhof dai nomi dei suoi due membri principali, fu attivo fra gli anni Settanta e Novanta e fu responsabile dell’uccisione di più di trenta persone, del ferimento di oltre 200 e di diversi rapimenti in Germania.
Klette non ha rilasciato dichiarazioni sulle accuse mosse contro di lei o sui compagni della RAF.
Il tribunale di Verden ha programmato di dedicare 56 giornate all’esame del caso. Vista l’impossibilità di ospitare le udienze a Vechta, per ragioni di sicurezza (nella cittadina non ci sarebbe una sala grande e abbastanza sicura), il processo si terrà presso l’Alta Corte Regionale di Celle.
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Inizia il processo all’ex terrorista Daniela Klette: 700 pagine di accusa