«Proteggiamo ciò che AMi». È l’invito “suadente” dell’Aeronautica Militare alla giornata per i giovani, in occasione del tradizionale addestramento delle Frecce Tricolori, prevista per il 26 marzo presso l’aeroporto militare di Ghedi (BS), dove sono attesi fino a 2000 giovani (clicca qui per evento).
Nell’aeroporto di Ghedi sono depositate decine di bombe atomiche di ultima generazione, le B61-12, che se impostate al massimo della potenza (50 kt), risultano ognuna oltre tre volte più distruttive della bomba di Hiroshima.
Una sconcertante e diabolica promessa di protezione! Ma la presenza di queste armi di morte e distruzione è ovviamente omessa nella locandina, tutta giocata sull’incuriosire i visitatori utilizzando come elementi attrattivi aspetti da videogame, teconologici e interattivi: «l’esperienza a bordo di cabina pilotaggio e simulazione di volo” e “la presentazione di eventi e stand illustrativi di tecnologie…». Insomma, un vero e proprio paese dei balocchi!
Nelle righe successive della presentazione dell’evento ecco svelato il vero obiettivo della giornata e il pubblico a cui è rivolta l’iniziativa: fare «attività di informazione ed orientamento a favore degli studenti, con particolare riferimento agli aspetti relativi alle prospettive di carriera ed all’arruolamento in Aeronautica Militare». E, gran finale, per addolcire la pillola con una verniciata di buonismo e assopire le coscienze, saranno pure promosse «attività benefiche e di solidarietà», in particolare la raccolta fondi “Un dono dal cielo per il Bambino Gesù” a favore dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Impossibile non pensare ai bei “doni dal cielo” che potrebbe sganciare un F-35 e a quelli che sta sganciando un’altra Aereonautica Militare sui bambini che vivono proprio nei luoghi dove è nato il Bambino Gesù, cioè in Palestina.
DOMANI 26 marzo ALLE ORE 10:00 CI SARÀ UN PRESIDIO DAVANTI L’ENTRATA DELLA BASE DI GHEDI CONTRO L’INIZIATIVA.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Brescia