L’Amerigo Vespucci non è semplicemente un veliero, ma è una scuola di addestramento militare da quasi 100 anni.

In questo periodo sta svolgendo anche una titanica operazione promozionale del Made in Italy nel mondo con una esposizione itinerante di enogastronomia, tecnologia, design dal forte tratto nazionalista: il Villaggio Italia.

Con grande sfoggio mediatico è partito per il suo Tour mondiale dal porto di Genova il 1 luglio 2023, l’anno successivo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emesso un francobollo per fissare l’impresa nella filatelia.

Il 1 marzo 2025 il Vespucci è tornato in Italia, nel golfo di Trieste dal quale comincerà il Tour Mediterraneo che si chiuderà a giugno.
Diciassette tappe in altrettante città: dopo Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Durazzo (Albania), Brindisi, Taranto, La Valletta (Malta), Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia, Livorno e Genova.

Come da copione:
1) per ciascuna tappa italiana le nostre scuole potranno prenotare una visita guidata a bordo;
2) il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nel testo promozionale, descrive l’equipaggio Vespucci altamente qualificato in coerenza con le linee guida dell’educazione civica e dell’educazione ambientale;
3) ogni tappa del Tour Mediterraneo prevede una celebrazione militare e mediatica;
4) la tappa conclusiva coinciderà con la celebrazione della giornata della Marina Militare.

Trieste, città di accoglienza del Vespucci dal tour mondiale è da tempo appesantita da un’altra presenza spettrale, un unicum della cantieristica navale e militare italiana.

Porta lo stesso nome della città, la nave Trieste, una unità d’assalto anfibio multiruolo, di cui abbiamo già denunciato l’operazione propagandistica.

Si sta concretizzando il progetto di rendere quel territorio un avamposto NATO nel triangolo infrastrutturale tra i tre mari Adriatico, Baltico e Nero? Qualcuno sarebbe pronto a giurarci.

L’arrivo dell’Amerigo Vespucci è stato celebrato con fanfare musicali e frecce tricolori.

Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università continuiamo a monitorare e documentare il processo di militarizzazione delle scuole e della società.

Nel quadro di una geopolitica globale dove i conflitti armati restano attivi a tempo indefinito, di una situazione economica globale dove la distanza tra ricchi e poveri non fa che aumentare, dove i grandi monopoli e il lusso dettano le regole della produzione e dell’economia, sgretolando i diritti della persona, nonostante il rapporto di forze ìmpari, ci impegniamo a contrastare questo declino e vi invitiamo ad inviarci segnalazioni di eventi grandi e piccoli che vedano coinvolte nella stessa attività le forze armate – di polizia e la scuola pubblica italiana.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università