A Macron che è tornato a proporre all’Unione Europea la disponibilità del deterrente nucleare francese, Putin ha risposto a muso duro che per Macron/Napoleone la Russia sarebbe un pericolo per l’Europa, “e invece siamo noi a sentirci minacciati dalle sue parole sul nucleare”.

Che cosa pensano gli italiani degli armamenti nucleari? Dal sondaggio Difebarometro n.11 realizzato da Archivio Disarmo, in tema di armi nucleari l’opinione pubblica italiana esprime una netta contrarietà. Osserva Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: “Le decisioni vengono assunte dai governi, ma l’opinione delle popolazioni non può essere ignorata. Quello che è stato chiamato il ‘tabù nucleare’ è tuttora un freno decisivo all’espansione delle armi nucleari è un’assicurazione sulla vita contro l’eventualità di un loro uso. Dopo il riarmo delle armi convenzionali, davvero vogliamo affidare la difesa europea ai missili nucleari francesi?”.

Tutto al contrario, l’85% degli intervistati ritiene che le grandi potenze nucleari dovrebbero impegnarsi a ridurre sempre di più questo tipo di armamenti, come del resto è previsto dal Trattato di non proliferazione (TNP) sottoscritto tra gli altri da Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. Anzi secondo il 79% dei rispondenti le armi nucleari andrebbero proibite e nessuno Stato dovrebbe possederle. Viceversa solo il 26% crede che il possesso di armi nucleari sia un diritto di tutti gli Stati.

Chiedendo poi il grado di accordo/disaccordo con una serie di affermazioni, ben 2/3 degli intervistati ritiene che la difesa europea dovrebbe basarsi su un modello misto di armi convenzionali e metodi nonviolenti. Su una difesa con armi esclusivamente convenzionali è d’accordo una maggioranza relativa del 46%, mentre sugli arsenali nucleari francese e britannico il campione si divide a metà tra quanti ritengono e quanti escludono che essi siano in grado di dissuadere eventuali aggressioni. Infine, dato più saliente di tutti, l’ipotesi di un’Unione Europea che si doti di armi nucleari proprie trova l’opposizione del 57% degli intervistati.

Nel frattempo, a New York si sta discutendo il futuro del disarmo nucleare e si è conclusa la terza Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). La messa al bando delle armi nucleari è stata discussa dai rappresentanti di circa 80 Paesi tra partecipanti e osservatori, insieme a esperti e organizzazioni della società civile. Dall’Italia erano presenti la Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica. Il nostro Paese invece non è parte del TPNW e, a differenza di Paesi europei come Austria e Irlanda, il governo italiano continua a non partecipare alle conferenze del TPNW, nemmeno come osservatore.