“Assicurare la protezione degli ecosistemi e delle specie montane,
con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette,
utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica”

L’Aquila, 07/03/2025. La Commissione Europea chiederà conto al Ministero dell’ambiente e dello sviluppo economico della mancata attuazione delle Linee guida nazionali sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, in vigore dal 2020 e successivamente adottate da tutte le Regioni. Lo hanno dichiarato i funzionari della Direzione Generale Ambiente della Commissione UE, nel corso di un incontro con le associazioni ecologiste svoltosi a Roma ieri mattina, su sollecitazione di Appennino Ecosistema, LIPU e WWF, che hanno denunciato le ricorrenti pratiche elusive messe in atto in centinaia di casi da parte delle Amministrazioni Regionali e Comunali, con la relativa compromissione dello stato di conservazione di importanti habitat e specie tutelati a livello europeo.

Le Associazioni hanno chiesto alla Commissione di chiudere la relativa procedura di pre-infrazione contro l’Italia per la cattiva applicazione dell’art. 6, commi 3 e 4 della Direttiva Habitat, aperta da ormai undici anni (EUP-2014-6730) e di aprire finalmente la conseguente procedura di infrazione e messa in mora a carico dell’Italia. L’Italia (secondo i dati forniti ieri dalla Commissione) è il Paese dell’UE con il numero più elevato di violazioni in campo ambientale (23 procedure di infrazione aperte e 6 di pre-infrazione), un quinto delle quali nel settore della tutela della natura: sono centinaia le denunce presentate negli ultimi anni dalle Associazioni alla Commissione Europea, la maggior parte delle quali è confluita nella procedura di pre-infrazione del 2014.

Tale procedura ha portato all’approvazione alla fine del 2019 di accuratissime Linee guida nazionali sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, che sono però sistematicamente eluse o addirittura del tutto inapplicate da moltissime Amministrazioni Regionali e Comunali, che continuano a seguire le vecchie ed inadeguate procedure, approvando Studi di V.Inc.A. redatti in modo non conforme alle Linee guida, in particolare senza il coinvolgimento di figure professionali adeguate ed ignorando la procedura autorizzativa aggravata prevista per le potenziali incidenze significative su habitat e specie prioritarie.

 

SEDE: presso Casa del Volontariato, via Saragat, 10,
loc. Campo di Pile, 67100 L’Aquila

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