BRUXELLES, Belgio (8 marzo 2025)—Humane World for Animals Europe, precedentemente nota come Humane Society International/Europe, avverte che una nuova proposta UE volta a declassare lo status di protezione dei lupi potrebbe creare le condizioni per attacchi più gravi alle leggi sulla natura dell’UE.

A seguito della decisione della Convenzione di Berna di limitare la tutela dei lupi, risalente a dicembre 2024, la Commissione Europea ha presentato ieri una proposta per modificare gli Allegati IV e V della Direttiva Habitat dell’UE, allo scopo di declassare lo status di protezione del lupo ai sensi della legislazione europea. Questa proposta verrà esaminata nell’ambito della procedura legislativa ordinaria (nota anche come codecisione); ciò significa che sia il Parlamento Europeo sia il Consiglio dell’UE la esamineranno congiuntamente e adotteranno un testo legislativo finale.

La Dottoressa Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali di Humane World for Animals Europe, ha dichiarato:
La decisione di modificare la Direttiva Habitat per ridurre il grado di protezione dei lupi è una scelta di carattere fortemente politico, plasmata da anni di pressioni incessanti da parte di coloro che sono determinati a fare del lupo un capro espiatorio e a veder abbattere un maggior numero di lupi, indipendentemente dalle conseguenze per la biodiversità. Non è in alcun modo una decisione basata sulla scienza. Sebbene la proposta della Commissione possa placare il comparto agricolo, non risolverà i problemi decisamente più gravi affrontati da molti allevatori, specialmente nel settore ovino. Al contrario, potrebbe mettere a rischio la legislazione più ampia. Per dissuadere i deputati e le deputate del Parlamento Europeo e gli Stati membri dal tentare di smantellare ulteriormente la Direttiva Habitat, la Commissione Europea deve chiarire senza mezzi termini che la proposta di declassare lo status di protezione del lupo potrebbe anche essere ritirata se questi colegislatori cercassero di modificare qualsiasi altra parte della legislazione”.

Humane World for Animals Europe osserva che l’abbassamento dello status di protezione del lupo nell’UE non esonera gli Stati membri dalla loro responsabilità di garantire uno stato di conservazione favorevole per questa specie. Né significa che gli Stati membri dell’UE possano rinunciare agli sforzi per raggiungere la coesistenza con i grandi carnivori. È responsabilità dei singoli paesi non solo incoraggiare gli allevatori a mettere in atto appropriate misure di mitigazione per proteggere le loro greggi e le loro mandrie dalle incursioni dei lupi, ma anche garantire che gli stessi siano pienamente consapevoli della possibilità di essere interamente rimborsati per questi sforzi preventivi.

Le attuali norme in materia di aiuti di Stato consentono il rimborso del 100% dei danni causati dalle incursioni dei lupi, così come il rimborso completo dei costi sostenuti per l’attuazione di misure preventive come l’installazione di recinzioni, l’acquisizione di cani da guardia e simili.

È imperativo che la Commissione Europea affronti i ritardi burocratici che, in alcuni Stati membri, ostacolano il pagamento tempestivo delle compensazioni agli allevatori per la perdita di animali allevati. Le disposizioni sugli aiuti di Stato consentono agli Stati membri di concedere una compensazione totale per i danni causati dai predatori, compresi i costi indiretti, come le spese veterinarie e la manodopera, nonché il rimborso completo per le misure volte a proteggere gli animali allevati.

Tuttavia, l’efficacia di queste disposizioni sembra essere minata, in alcuni paesi, da lunghe procedure amministrative. Sollecitiamo la Commissione a incoraggiare gli Stati membri a snellire le procedure di compensazione per garantire che gli agricoltori ricevano un supporto tempestivo. Questo potrebbe contribuire a rafforzare l’impegno verso la coesistenza con i grandi carnivori.

Humane World for Animals continuerà a lavorare, insieme a molte altre organizzazioni di conservazione e protezione degli animali, per contrastare i tentativi di smantellare la Direttiva Habitat e per promuovere la coesistenza con i lupi e altri grandi carnivori.

• La Direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nota come Direttiva Habitat, mira a proteggere oltre 1.000 specie native e 230 tipologie di habitat caratteristici. L’obiettivo della legislazione è di garantire che queste specie e gli habitat in cui vivono siano mantenuti o ripristinati a uno stato di conservazione favorevole all’interno dell’UE.

• La Direttiva Habitat prevede già che gli Stati membri possano derogare ad alcune delle disposizioni previste, a condizione “che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata”. Queste eccezioni sono pensate per prevenire “gravi danni” all’allevamento e alle colture, proteggere la sanità e la sicurezza pubblica o per finalità didattiche e di ricerca.

• La ripresa e la crescita della popolazione di lupi in Europa è in parte dovuta alle tutele legali garantite alla specie ai sensi della Direttiva Habitat. Tuttavia, la salute del lupo rimane a rischio. In sei delle sette regioni biogeografiche d’Europa in cui la specie è presente, il suo stato di conservazione risulta ancora insoddisfacente.

• Nel 2015, la Commissione Europea ha svolto un “controllo di idoneità” (fitness check) della Direttiva Habitat dell’UE per accertarsi che fosse ancora “adatta allo scopo”. Questo processo ha portato a concludere che la legislazione fosse ancora adeguata e molto rilevante, ma che l’attuazione della stessa dovesse essere migliorata per raggiungere gli obiettivi previsti.

• Le disposizioni sugli aiuti di Stato compensano gli agricoltori con una remunerazione finanziaria del 100% per le perdite subite e i costi sostenuti a causa degli attacchi dei predatori, ma offrono anche il rimborso completo delle misure di mitigazione implementate. Il problema principale è che gli agricoltori non sono sempre consapevoli del loro diritto a tali fondi e gli Stati membri sono lenti nel compensarli per le loro perdite.

• Le imprese agricole di piccole e medie dimensioni, in particolare nel settore ovino, che si trovano a fronteggiare gli attacchi dei lupi, devono affrontare molti altri problemi. Il settore è caratterizzato da redditi bassi, investimenti limitati, isolamento geografico, carenza di manodopera e una scarsa attrattiva per i lavoratori più giovani. Gli agricoltori devono anche fare i conti con i cambiamenti nelle abitudini alimentari e nelle preferenze dei consumatori, le importazioni a basso costo da paesi extra-UE, le malattie infettive degli animali (come la “lingua blu”) e i cambiamenti nelle politiche di finanziamento pubblico. Prezzi di mercato variabili e l’imposizione di prezzi bassi da parte dei rivenditori e delle aziende alimentari, così come l’aumento dei costi di produzione, esercitano ulteriori pressioni sul settore.

Contatti stampa: Elisabetta Scuri: +39 3445283910; escuri@hsi.org

Nota Riguardo Humane World for Animals:
Insieme, eradicheremo le cause della crudeltà nei confronti degli animali per generare un cambiamento che sia duraturo nel tempo, affinché nessun animale debba soffrire in futuro. Con milioni di sostenitori e attività in oltre 50 Paesi, Humane World for Animals—precedentemente nota come Humane Society International—affronta le più radicate forme di sofferenza degli animali e di crudeltà nei loro confronti. In quanto punto di riferimento nell’ambito della tutela animale, lavoriamo per porre fine alle pratiche più crudeli, prenderci cura degli animali nelle emergenze e costruire un movimento più forte per la protezione degli animali. Puntando al massimo impatto a livello globale, ci poniamo l’obiettivo di concretizzare la visione dietro il nostro nome: un mondo più compassionevole e umano.

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