Grande successo della visita guidata alla scoperta dei pini di viale Romagna a Lido di Savio. Oltre 70 cittadini hanno ascoltato per quasi tre ore il dottore forestale Gian Pietro Cantiani, l’ornitologo Stefano Brigidi, l’agronomo Giuseppe Curina e il dottor Pippo Tadolini. Presenti anche Giorgio Lazzari, decano dei naturalisti ravennati, il consigliere comunale Ancisi ed esponenti di Alleanza Verdi Sinistra. Illustrate nel dettaglio direttamente sul campo e tramite proiezioni le caratteristiche dei pini del viale, tutti in ottima salute secondo l’analisi visiva effettuata da uno dei massimi professionisti del settore. Sono state inoltre indicate l’avifauna svernante sui pini del viale, le preziose resine ed olii essenziali che caratterizzano i pini domestici, e la necessità di combattere i cambiamenti climatici riducendo quanto più possibile l’uso delle fonti fossili. Increduli i cittadini, alla vista dei danni contenuti alla pavimentazione che si potrebbero risolvere con accorgimenti e con una minima manutenzione e non certo abbattendo tutta l’alberata, e del tratto di “Parco Marittimo” già realizzato che resterà un forno rovente per alcuni decenni, prevedendo di eliminare alberi sani che possono donare ombra, ristoro, biodiversità e salute ancora per molto tempo, essendo alberi giovani rispetto alle loro aspettative di vita in ambito urbano.

Nel frattempo, il Comune ha negato ai cittadini la possibilità di far eseguire, a loro carico e da professionisti qualificati, ulteriori prove sugli alberi oltre all’analisi visiva VTA e QTRA – una relazione di quasi 500 pagine – messe già a disposizione. Non è mai stata data risposta alla richiesta: l’assessora Del Conte l’ha definita “veramente di cattivo gusto” durante la commissione in cui si è discusso anche di questo, tramite un atto del consigliere Ancisi.

Già da lunedì 3 febbraio, il Comune farà eseguire interventi di “manomissione stradale” nel tratto di viale Romagna compreso tra via Meldola a via Massalombarda, dove sono presenti 5 pini. L’obiettivo, a quanto possiamo comprendere dagli esiti della commissione, sarà quello di togliere la pavimentazione attorno ai pini – operazione che, se non ben eseguita, potrebbe danneggiare l’apparato radicale – e poi di far eseguire prove a trazione. Già non si comprende perché alberi classificati in classe B dall’analisi visiva, quindi, sani, debbano essere sottoposti allo stress della prova, che consiste nel legarli con funi e sottoporli ad un carico di oltre una tonnellata trasmesso da un camion che tira. E non si comprende nemmeno perché, essendoci un procedimento aperto in Tribunale, venga negata la possibilità di eseguire tali prove anche alla controparte, ovvero ai cittadini, oppure, quantomeno, ad un tecnico terzo. Dalla commissione invece si apprende che le prove saranno eseguite dallo studio del dottor Giovanni Morelli, che risulterebbe essere già stato incaricato dal Comune per l’analisi del rischio di tutte le alberature comunali. Dovrebbe trattarsi dello stesso tecnico condannato a 6 mesi in primo grado per turbativa d’asta, per la vicenda dell’appalto del verde pubblico da 1,4 milioni di euro presso il Comune di Forlì, che costò nel 2016 la poltrona alla vicesindaca Zanetti, per poi venir prosciolto in appello. I cittadini sono molto preoccupati, in questa fase della vicenda che li vede impegnati strenuamente da luglio, e che potrebbe rapidamente risolversi con un abbattimento di tutti o quasi i cinquanta pini del viale Romagna.

 

Il gruppo di cittadini “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”