Nel cuore pulsante dei Balcani, l’Albania si appresta a compiere un passo epocale: la creazione di uno Stato sovrano per l’Ordine Bektashi a Tirana. Questo progetto senza precedenti, sostenuto dal governo albanese, conferirebbe un riconoscimento ufficiale all’Ordine, permettendogli di tutelare la propria comunità in oltre 30 paesi del mondo. Il Bektashismo è una corrente mistica dell’Islam sufi, fondata nel XIII secolo e diffusa prevalentemente nei Balcani, in Anatolia e in alcune regioni del Medio Oriente. Oggi, i fedeli Bektashi in Albania sono stimati intorno ai 500.000, mentre nel mondo si contano circa 10 milioni di seguaci, secondo i dati ufficiali dell’Ordine.  In un incontro esclusivo con il fotoreporter Giovanni Simone, Baba Mondi, guida suprema del Bektashismo, racconta la sua storia, il valore della fede nella società moderna e la portata di questo nuovo riconoscimento.

Potrebbe raccontarmi come è iniziato il suo viaggio spirituale e qual è stato il momento decisivo che l’ha portata alla guida dell’Ordine Bektashi?

Il mio percorso ha radici profonde nella mia infanzia, accanto a Dede Ahmet, figura di riferimento del Bektashismo sotto il regime comunista e mio parente stretto. Durante la dittatura di Enver Hoxha, l’Albania vietò ogni forma di culto religioso, chiudendo santuari e moschee, perseguitando i leader religiosi e punendo chiunque praticasse la propria fede. Le scritture religiose furono distrutte, i simboli di culto rimossi e l’educazione religiosa bandita. Questo portò a un periodo di repressione spirituale senza precedenti, isolando il Paese dal resto del mondo. La mia famiglia praticava la fede in segreto, sfidando le restrizioni imposte dal regime e rischiando severe punizioni e incarceramento. Con la caduta del regime nel 1991, ho intrapreso un lungo cammino clericale, diventando prima Derviscio e poi Baba, servendo sia in Albania che in Macedonia del Nord. Nel 2011, il Consiglio Clericale mi ha eletto all’unanimità Dedebaba dell’Ordine, assegnandomi la responsabilità di guidare la nostra comunità in tutto il mondo.

Come può il Bektashismo rispondere ai bisogni spirituali della società moderna?

Il Bektashismo è una dottrina di inclusione e tolleranza. Da sempre, uomini e donne condividono lo stesso spazio di preghiera, sottolineando il valore dell’uguaglianza e dell’istruzione. La nostra fede promuove la pace e il rispetto reciproco: non vi è giustificazione per conflitti combattuti in nome della religione. L’Islam è una religione di pace e il Bektashismo esorta a comprendere l’essere umano come la più sacra delle creazioni divine. Questi ideali si sposano perfettamente con la visione di una società moderna, in cui la diversità viene celebrata e l’uguaglianza deve essere garantita. L’inclusione e il rispetto reciproco sono fondamentali per costruire comunità più coese e resilienti, capaci di affrontare le sfide del mondo contemporaneo con apertura e comprensione.

Quale impatto pensa che avrà la creazione di uno Stato indipendente per l’Ordine Bektashi?

La concessione dello status sovrano al Centro Mondiale Bektashi rappresenta un passo storico. Attualmente riconosciuto come Organizzazione Non Governativa (ONG), l’Ordine otterrà un’autonomia formale che gli consentirà di difendere i diritti della propria comunità a livello internazionale. Il nuovo status garantirà al Bektashismo il diritto di amministrare autonomamente le sue proprietà e attività, consolidando la sua identità religiosa e culturale. Inoltre, la creazione di questo Stato sovrano a Tirana rafforzerà il ruolo del Bektashismo come promotore della tolleranza e del dialogo interreligioso in un contesto globale sempre più polarizzato.

In che modo il Bektashismo contribuisce al dialogo interreligioso?

L’Albania ha sempre rappresentato un crocevia di religioni, mantenendo un equilibrio raro nel panorama mondiale. Le principali confessioni presenti nel Paese includono l’Islam sunnita, il Bektashismo, il cristianesimo ortodosso e cattolico. Dopo la caduta del regime comunista, il popolo albanese ha progressivamente riabbracciato le proprie credenze, ricostruendo luoghi di culto e riaffermando la propria identità spirituale. Le famiglie miste e la frequentazione reciproca dei luoghi di preghiera sono tradizioni che rafforzano il rispetto tra credi differenti. Credo fermamente che le sfide globali ci stiano spingendo verso una maggiore unità, portandoci a dichiarazioni comuni in favore della convivenza pacifica e dei valori umani universali.

In che modo intende avvicinare le nuove generazioni alla fede?

L’unico modo per coinvolgere i giovani è dimostrare che la religione porta beneficio, sia a livello personale che familiare. Nel Corano si legge: “La religione è la mente; chi non ha mente, non ha religione.” La fede guida verso la bontà, l’amore fraterno, la pace e l’armonia. In un contesto in cui l’emigrazione giovanile dall’Albania è in costante aumento, con migliaia di giovani che ogni anno lasciano il Paese in cerca di opportunità all’estero, la fede può giocare un ruolo cruciale nel comprendere il legame con le proprie radici. Cogliere i valori della propria tradizione spirituale aiuta a valorizzare il patrimonio culturale e territoriale albanese, incoraggiando le nuove generazioni a contribuire al futuro del proprio Paese piuttosto che cercare fortuna altrove. Solo attraverso la comprensione di questi valori possiamo costruire un futuro migliore.

6) Se dovesse lasciare un solo insegnamento, quale sarebbe?

“Le persone si dividono in due categorie: o sono tuoi fratelli nella fede o tuoi pari nell’umanità.”

In questo mondo non possiamo portare via nulla, se non due metri di terra quando moriamo. Vivete in pace gli uni con gli altri, lasciate andare il risentimento e la gelosia, e abbracciate la vita, perché vi è concessa una sola volta dal Dio Altissimo.

Il 16 gennaio 2025, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano Baba Mondi. Durante l’incontro, il Pontefice ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso e della cooperazione tra la Chiesa Cattolica e la Comunità Bektashi, riconoscendo il ruolo di quest’ultima come ponte di riconciliazione tra Oriente e Occidente. Ha inoltre ribadito la necessità di respingere ogni forma di violenza e divisione, promuovendo invece l’incontro, l’amicizia e la collaborazione per il bene comune. Nel corso della conversazione, è stata presentata l’idea della creazione di uno Stato Bektashi in Albania, ispirato al modello del Vaticano, una proposta che Papa Francesco ha definito “una bella iniziativa”, esprimendo la sua benedizione.