Mentre le azioni dell’industria bellica vanno alle stelle, la narrazione bellicista sta sempre più pervadendo il dibattito pubblico, preparando anche il nostro Paese a robusti ulteriori tagli a ciò che resta dello stato sociale, a vantaggio degli armamenti necessari a difenderci dalla Russia, che, dopo l’Ucraina, minaccerebbe di invadere altri paesi dell’Europa.
In un articolo dello scorso anno sul Corriere della Sera 1 Galli Della Loggia, ad esempio, intuendo a suo parere che per l’Europa e per l’Italia stanno finendo “i bei giorni della sicurezza gratis” sentenzia: “E dunque che a meno di non voler diventare un Paese alla mercé degli eventi e un potenziale oggetto di conquista di chiunque voglia provarci” il welfare ce lo possiamo scordare! Recentemente Fubini ha invece sostenuto che all’epoca dei nostri nonni un caduto in famiglia era per tutti motivo d’orgoglio.
Prima di arruolarci tutti credo però sia importante analizzare quali siano i reali rapporti di forza dal punto di vista militare tra l’occidente e la Russia, affidandoci, per una volta, non alle chiacchiere, ma ai dati sulle spese militari forniti direttamente dalla Nato e dal SIPRI di Stoccolma, che potranno aiutarci a comprendere quali saranno realisticamente i possibili sviluppi futuri.
Nel 2023 la Russia ha investito in armi 126.5 miliardi di dollari2. Nello stesso periodo gli Usa ne hanno investiti 8603, la UE, nel suo complesso, ne ha investiti 2794, la Gran Bretagna 65,7. Globalmente nel 2023 i paesi Nato hanno speso in armamenti 1264 miliardi di dollari5. La Nato nel suo complesso ha quindi speso 10 volte quello che ha speso la Russia e la UE ha speso 2,2 volte quello che ha speso Putin.
Ma, per rendere ancora più chiaro il quadro della sproporzione delle forze in gioco, aggiungiamo i dati relativi al PIL. Nel 2023 il PIL della Russia è stato di poco più di 2 mila miliardi di dollari; nello stesso periodo il PIL USA è stato di quasi 28 mila miliari di dollari, mentre quello della UE è stato di oltre 18 mila miliari di dollari6. In buona sostanza il PIL della Russia è un quattordicesimo di quello USA e un nono di quello UE. Dinanzi a una tale sproporzione di mezzi è davvero plausibile che il dittatore amico di Berlusconi e di Salvini ci attacchi? Allo stato attuale dunque, anche se la Nato si sciogliesse o se Trump decidesse veramente di ritirare tutte le truppe USA dall’Europa, quest’ultima sarebbe abbondantemente capace di difendersi da sola.
A questo punto è utile dire qualcosa anche sull’esercito europeo, prospettiva di per sé positiva, ma che molto difficilmente si realizzerà, perché gli attuali 27 centri di comando e di spesa nazionali dovrebbero essere sostituiti con un solo centro europeo, scontentando un numero davvero rilevante di ufficiali di ogni nazione e andando a colpire rilevantissimi interessi economici. E’ quindi comunque davvero necessario aumentare le spese militari, convertendo pensioni, scuole e ospedali in cannoni e carri armati? Dobbiamo dare per scontato infatti che nessuno neppure cercherà di recuperare i circa 270 miliardi annui che la nostra economia nazionale in nero, tra evasione fiscale e contributiva, corruzione e criminalità organizzata sottrae all’erario, come certificato fin dal 2016 dall’Eurispes.7
Se davvero però volessimo colpire il dittatore russo, dovremmo recidere con lui tutti i legami economici e finanziari e non solo quelli energetici. La banca centrale russa ha depositato in occidente oltre 500 miliardi di dollari di sue riserve8 e gli oligarchi amici del dittatore hanno nascosto a Londra circa 1000 miliardi di capitali9, senza contare tutto ciò che hanno investito negli altri paesi. Dei capitali, fino a non molto tempo fa, continuavamo a dare ai russi persino gli interessi, mentre dei beni ci siamo costituiti custodi, per cui se lo yacht ha bisogno di una riverniciata o nella villa piove dal tetto, siamo noi a dover provvedere. Se davvero volessimo far male al feroce dittatore, perché non confiscare tutto questo, utilizzandolo per ricostruire l’Ucraina e aiutarla a risolvere democraticamente i suoi problemi interni di natura etnica e politica, che comunque ostacolano la pace? Perché non accelerare con la riconversione ecologica e l’autonomia energetica, riducendo il più possibile la dipendenza dai combustibili fossili? Quanti pannelli solari si sarebbero potuti realizzare con gli 8 miliardi di euro spesi ultimamente per i panzer Leopard? In questo modo avremmo inoltre dato impulso alla lotta contro il cambiamento climatico, una minaccia infinitamente più concreta e pericolosa di Putin.
Del resto il cambiamento climatico, innescando conflitti per l’acqua e la terra e generando milioni di profughi, è già uno dei più importanti fattori di destabilizzazione in molti paesi del sud del mondo, vedi ad esempio il Sahel o la Siria. Ma invece di procedere alla riconversione ecologica e all’autonomia energetica, si preferisce sostituire le forniture russe con quelle di altri paesi in guerra e/o scarsamente democratici, come l’Algeria, l’Azerbaigian, in guerra con l’Armenia, l’Egitto di Al Sisi (vedi caso Regeni) o il Qatar. Da un dittatore si passa ad un altro, senza porsi problemi etici, preparando le crisi del futuro. Da un lato quindi si continua businnes as usual, mentre dall’altro, nonostante l’Articolo 11 della Costituzione, ci si predispone alla guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, minacciando la vita di centinaia di milioni di persone e dilapidando ciò che resta di uno stato sociale già fortemente indebolito. La guerra si conferma pertanto strumento politico per operare grandi ridistribuzioni di reddito.
Enrico Campolmi
1 https://www.corriere.it/opinioni/24_gennaio_16/i-nuovi-scenari-mondiali-l-europa-che-non-sa-difendersi-fb38d19c-b4a4-11ee-b070-5f748958d222.shtml
2 https://www.sipri.org/databases/milex
3 chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2023/7/pdf/230707-def-exp-2023-en.pdf
4 https://eda.europa.eu/publications-and-data/defence-data
5 https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_49198.htm
6 https://databank.worldbank.org/reports.aspx?source=2&series=NY.GDP.MKTP.CD&country#
7 https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/01/28/eurispes-sommerso-vale-1/3-pil-540-mld_57b1690a-78a8-4047-ab91-aebee38546ec.html
8 https://www.startmag.it/economia/banca-centrale-russa-riserve-estero/#:~:text=DOVE%20SONO%20LE%20RISERVE%20RUSSE&text=Probabilmente%20la%20maggior%20parte%20delle,la%20banca%20centrale%20della%20Germania.
9 https://24plus.ilsole24ore.com/art/londongrad-mille-miliardi-scomparsi-russia-mani-oligarchi-AE9s4TGB?fbclid=IwAR0ldHIGyiY2KyaaE9DA1psOkIIaoEA0aGDXlGUIiwe4rwSmXLWMSHh0NLk&refresh_ce=1