“Rovesciandomi, a Saint-Domingue è stato abbattuto solo il tronco dell’albero della libertà dei neri, che ricrescerà dalle radici perché sono profonde e numerose”, affermava Toussaint Louverture il 12 giugno 1802 a Saint-Domingue, attuale Haiti.
Il rivoluzionario Toussaint Louverture, guidò la rivolta haitiana a favore dell ‘abolizione della schiavitù e l’emancipazione dal colonialismo, in cui gruppi di schiavi liberati agirono nei confronti del governo coloniale ad Haiti. La rivoluzione incominciò nell’agosto 1791 e si concluse nel 1804 con l’indipendenza della ex colonia.
Domenica/lunedì 6/7 aprile 2025, amici di Haiti, esponenti di iniziative antirazziste e attivisti dell‘emancipazione si incontreranno in pellegrinaggio per la 22ª volta al Fort de Joux, vicino a Pontarlier (Francia), per commemorare la morte di Toussaint Louverture nel 1803. E per ricordare il “riscatto” per l’indipendenza di Haiti richiesto dalla ex potenza coloniale nel 1825.
La domenica 6 aprile il programma prevede l’arrivo a Pontarlier dei pellegrini provenienti da numerosi paesi, il ritrovo in hotel e una cena insieme in una Brasserie del luogo.
Il lunedì 7 aprile ci sarà il ritrovo al monumento commemorativo del Fort de Joux e la deposizione di corone. Seguirà il ritrovo all’ingresso del Forte, la visita alla cella di Toussaint Louverture e la commemorazione ufficiale da parte del Comune di Pontarlier.
Per informazioni il contatto è disponibile su:
https://louverture.ch/pelerinage-toussaint-louverture/
Simili eventi non vanno visti in un’ottica di rivalsa da parte dei popoli un tempo schiavizzati verso i rispettivi ex schiavisti. Si tratta piuttosto di fare luce su pagine poco conosciute della storia, il cui chiarimento aiuta a ricostruire pezzi della biografia sociale, necessari per non ripetere le stesse ingiustizie, gli stessi errori.
D’altra parte i movimenti a favore delle riparazioni coloniali e neocoloniali crescono oggi nel mondo in numero e forza.
Uno di questi movimenti conosciuto come Colonialism Reparation, chiede ai paesi ex-coloniali e neocoloniali il riconoscimento dei crimini commessi, la riconciliazione, le scuse ufficiali verso le vittime e le corrispondenti riparazioni. Passi che aiutano a ristabilire la forza del diritto invece che il diritto della forza.
https://www.colonialismreparation.org/it/.
Per esempio nella newsletter di gennaio 2025 „Colonialism Reparation si rallegra che Haiti abbia ricominciato a chiedere la restituzione dell’”indennità d’indipendenza” e riparazioni per il periodo coloniale e chiede che la ex potenza coloniale accetti di presentare scuse e risarcimenti per l’intero periodo coloniale, tenendo presente il suo impatto duraturo nel presente“.
https://www.pressenza.com/it/2025/01/restituzione-e-riparazioni-ad-haiti/
La riconciliazione e le riparazioni non tendono a risolvere solo problemi del passato, ma sono di grande attualità in quanto il colonialismo e l’ingiustizia continuano ad agire ancora oggi sotto nuove forme:
https://www.pressenza.com/it/2024/06/africa-nel-mirino-della-nato/
In questo contesto risuonano le parole pronunciate da Silo nel congresso del 1999 a Santiago del Cile: „I diritti umani non appartengono al passato, sono lì, nel futuro, risucchiando l’intenzionalità, alimentando una lotta che si riavviva ad ogni nuova violazione del destino dell’uomo. Per questo motivo, ogni rivendicazione a loro favore ha senso, perchè mostra ai poteri attuali, che non sono onnipotenti e che non controllano il futuro“.