Sul disegno di legge aree idonee e non idonee agli impianti da fonti di energia rinnovabile l’assessora all’ambiente della Regione Toscana Monia Monni ha costruito una narrazione funzionale ad oscurarne la vera natura (articolo su La Nazione del 3 gennaio 2025: https://www.lanazione.it/cronaca/energie-rinnovabili-g7ugbt6d)
Con questo disegno di legge, infatti, la Regione Toscana, anziché confermarsi come modello relativamente positivo in tema di tutela dell’equilibrio tra Natura e sviluppo antropico, diverrebbe all’opposto, e con scandalo mondiale, un catalizzatore delle speculazioni che vedrà ben presto stravolto il proprio paesaggio, con distese di pannelli fotovoltaici nei campi ed enormi pale eoliche nelle colline e negli Appennini.
Diversamente da quanto fanno emergere le dichiarazioni alla stampa dell’assessora Monni, questo disegno di legge favorisce le società energetiche a scapito degli interessi della popolazione locale, della collettività e dell’ambiente, contrastando addirittura la normativa europea sul ripristino della Natura (Nature Restauration Law), perché anziché aumentare del 50% le aree protette, come prescritto dall’UE, questa legge consegna il 30% delle ultime aree verdi della Toscana alla speculazione energetica. Così terreni fertili saranno sterilizzati per “coltivare” distese di pannelli fotovoltaici con danni incalcolabili all’agricoltura e gli Appennini verranno stravolti da colate di cemento per sorreggere enormi pale eoliche alte fino a 250 m (cinque volte la torre di Pisa!).
La verità è che la bozza di DDL presentata dall’Assessora Monia Monni lascia ampi spazi all’industria delle energie rinnovabili che, come si è già potuto ampiamente constatare, agisce – con gli espropri! – collocando i propri impianti secondo una logica prettamente di profitto economico, ovvero dove i terreni costano meno: nelle aree agricole, in quelle ricche di biodiversità e montane che con il loro suolo vergine e i loro boschi sono fonte di quei servizi ecosistemici essenziali per la vita e per la lotta al cambiamento climatico.
La coalizione TESS non è contraria alla transizione energetica. Che si debba fare è fuori discussione. Ma si deve fare con criterio, utilizzando le aree già disponibili che permettono ampiamente di raggiungere gli obiettivi imposti dall’Unione Europea, così come certificato nel report ISPRA del 2023 e 2024:
https://www.snpambiente.it/temi/suolo/consumo-di-suolo-dinamiche-territoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2024/.
Le ditte Proponenti devono quindi rivolgere i propri progetti in aree già edificate, come ad esempio i capannoni industriali, i parcheggi, le aree abbandonate e degradate, le arterie autostradali e ferroviarie, le zone industriali imponendo (in modo effettivo e vincolante) la priorità dell’uso del brown field.
L’obiezione che la Coalizione TESS rivolge all’Assessora Monni verte dunque sul modo di procedere, affrettato, poco lungimirante, condizionato da forti interessi economici (non dimentichiamoci le centinaia di miliardi di euro per finanziare gli incentivi alle rinnovabili pagate in larga parte dai cittadini nelle bollette della luce), non sul fatto di procedere alla transizione energetica.
Rivolgiamo ancora una volta il nostro appello all’Assessora Monia Monni affinché la Toscana gestisca in modo razionale la transizione energetica con una governance non inficiata da logiche di sfruttamento e da meri interessi speculativi.
Chiediamo che l’opinione delle persone, dei cittadini, degli abitanti del territorio, venga tenuta in considerazione e non sia costantemente ignorata o, peggio, schernita.
Chiediamo alla Giunta e al Consiglio Regionale, che in questo preciso momento hanno la responsabilità di tutelare gli interessi della collettività di fronte alla crisi energetica e ambientale corrente, che prendano decisioni in modo serio, trasparente e pianificato, senza lasciare il tutto alla mercé degli interessi privati dell’industria delle energie rinnovabili.
Infine ribadiamo che le comunità e le associazioni ambientaliste oggi riunite in più di 80 realtà nella Coalizione TESS, sono favorevoli agli impianti di energie rinnovabili: le etichette di “No Pale” o di “NIMBY”, con cui si tende a liquidarle, sono unicamente funzionali alla narrazione che vuole distrarre l’opinione pubblica dal pericolo della speculazione.
Coalizione TESS – Transizione Energetica Senza Speculazione
coalizionetess@gmail.com