Riprendiamo dalla pagina facebook del CISS (Cooperazione Internazionale Sud Sud)
COMUNICATO STAMPA AOI, CINI, Link2007 e la Piattaforma delle OSC italiane in Mediterraneo e Medio Oriente:
Oltre 46.000 vittime, il 90% della popolazione sfollata, infrastrutture distrutte: la situazione a Gaza e Cisgiordania è critica, e i fondi italiani per gli aiuti umanitari restano bloccati.
Perché è importante intervenire:
“Sbloccare i fondi non è solo un dovere morale, ma un obbligo giuridico” scrivono AOI, CINI, Link2007 e la Piattaforma delle OSC italiane in Mediterraneo e Medio Oriente, richiamando le risoluzioni ONU e le ordinanze della Corte Internazionali di Giustizia.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha ripetutamente sottolineato l’importanza di incrementare gli aiuti umanitari per garantire cibo, acqua, forniture mediche e altri beni essenziali. Le risoluzioni ONU richiedono il ripristino delle infrastrutture essenziali (2712/2023, 2720/2023, 2728/2024).
Inoltre, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso ordinanze (26 gennaio 2024 e 28 marzo 2024) che obbligano all’approvvigionamento immediato di beni umanitari per affrontare le condizioni di vita avverse a cui è esposta la popolazione civile e al fine di scongiurare il rischio di genocidio dei Palestinesi a Gaza.
La ripresa degli interventi di emergenza gestiti dalle OSC italiane è quindi cruciale per l’adempimento di tale obbligo.
La presenza delle OSC in contesti di crisi è indispensabile, e a fronte della drammatica situazione umanitaria venutasi a creare nel TPO, chiediamo quindi con urgenza la risoluzione di questi impedimenti politici affinché anche le OSC italiane possano proseguire il lavoro prezioso svolto negli ultimi decenni proprio grazie al supporto della Cooperazione Italiana ed alle sinergie con gli altri attori del “Sistema Italia”, di cui fanno e devono continuare a fare parte.
Prestare soccorso alla popolazione civile palestinese corrisponde anche a un preciso obbligo giuridico che grava sullo Stato italiano in quanto membro delle Nazioni Unite e in quanto Stato parte della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.
Infine, è importante sottolineare che gli interventi di cooperazione internazionale realizzati nel Territorio Palestinese Occupato nel corso degli ultimi decenni si sono rivelati come la più efficace strategia per il rafforzamento della società civile locale, supportando le organizzazioni palestinesi e israeliane che lavorano per la promozione del rispetto dei diritti umani e per il raggiungimento di una pace giusta; esse costituiscono uno degli antidoti fondamentali contro la spirale di odio, violenza ed estremismo, e la loro voce deve quindi continuare a essere sostenuta.
Alla luce degli enormi bisogni della popolazione civile palestinese, è fondamentale che il Governo italiano rafforzi il proprio ruolo.
Le OSC – Organizzazioni della Società Civile chiedono quindi al Governo italiano di:
• Consentire l’avvio immediato dei 10 progetti emergenza (3 a Gaza e 7 in Cisgiordania e Gerusalemme Est) approvati da AICS per un totale di 4.550.766 euro;
• Assegnare tramite bando i 2 milioni di euro stanziati a marzo 2024 per l’attivazione di un’ulteriore iniziativa di emergenza;
• Attivare un tavolo di confronto con le OSC italiane sul programma “Food for Gaza”, da cui attualmente sono escluse nonostante rimangano tra le poche entità ancora operative all’interno della Striscia;
• Stanziare ulteriori fondi per rispondere alla gravissima emergenza umanitaria in corso.
Per permettere alla Cooperazione Italiana, insieme alle OSC e ai loro partner locali, di proseguire nel prezioso lavoro che continuano a realizzare in questo martoriato territorio.
Leggi il Comunicato completo sul nostro sito web:
https://www.cissong.org/le-organizzazioni-della-societa…/