Sull’origine del Covid-19 causato dal Sars-Cov-2 molte sono state le ipotesi in questi cinque anni. Oltre al primo grande focolaio avvenuto a Wuhan, in Cina, poco si sa ancora e poco si è saputo sull’origine effettiva di questo virus. La paura scatenata via social subito ha iniziato a diffondere un video di Tg Leonardo del 16 novembre 2015 sulla creazione in laboratorio, proprio a Wuhan, di un supervirus polmonare da pipistrelli e topi in cui si esprimeva anche la preoccupazione del rischio che questa scoperta potesse portare qualora il virus sarebbe sfuggito di mano. Subito la notizia si è diffusa, accompagnata da una campagna sinofoba mondiale iniziata da Trump, fin quando la notizia è stata smentita, portando invece all’ipotesi di zoonosi. Le più importanti malattie di questi ultimi anni sono state definite come zoonosi (Ebola, SARS, Mucca Pazza, HIV), comprendendo un gruppo eterogeneo di infezioni, assai numeroso (più di 200 secondo l’OMS). Esempi famosi sono la rabbia, la SARS, la MERS, la febbre gialla, l’HIV, l’Ebola e i Coronavirus, ma anche la più diffusa influenza.

Per quanto riguarda il COVID-19, l’ipotesi iniziale assumeva che la trasmissione del virus fosse scaturita dall’interazione tra uomo e pipistrello. Successivamente, avendo dimostrato che due coronavirus trovati nei pipistrelli condividono “solo” l’88% della sequenza genetica con quella del SARS-CoV2 (1), si è quindi ipotizzato che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all’uomo, ma che vi sia un altro animale che ha agito come vettore, ovvero una sorta di trampolino di lancio, per trasmettere il virus all’uomo. Infatti, una ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances e condotta negli USA sotto la guida dell’italiana Elena Giorgi (2) ha dimostrato che con ottima probabilità il Sars-Cov2 è un mix di geni ereditati dai coronavirus di pipistrello e pangolino.

Già anni fa, la comunità scientifica si preoccupava fortemente per le possibili conseguenze che avrebbe avuto una zoonosi abbastanza contagiosa e persistente da non riuscire ad essere contenuta, complici tutti i fattori di cui abbiamo parlato prima: l’inquinamento, l’antropizzazione, la globalizzazione e l’erosione degli ecosistemi (3). Il 3 aprile 2020, la biologa ed ecologista Silvia Ribeiro – direttrice per l’America Latina del Gruppo d’azione su Erosione, Tecnologia e Concentrazione (ETC), con statuto consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite – in un’intervista affermava che non bisognava incolpare nè il pipistrello né qualsiasi animale per l’origine della Sars-Cov-2, ma piuttosto il capitalismo predatorio.

Nonostante queste ricerche, l’ipotesi di un virus bioingegnerizzato in laboratorio non si è mai affievolita né nell’opinione pubblica né nelle ricerche di alcuni giornalisti d’inchiesta. A marzo 2020 il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, in un suo tweet, affermava che i militari statunitensi avrebbero potuto portare il Coronavirus nella città cinese di Wuhan. Il portavoce cinese, in un’altra nota riferiva che il possibile contagio sarebbe avvenuto nell’ottobre del 2019 a Wuhan, dove più di 10.000 militari da 100 paesi di tutto il mondo hanno partecipato alla settima edizione dei Military World Games, una manifestazione sportiva a carattere internazionale con diverse specialità. A partecipare all’evento furono anche 172 militari statunitensi. Facendo una piccola verifica i giochi mondiali militari si sono tenuti dal 18 al 27 ottobre 2019, proprio nella città cinese di Wuhan.

Sulla base delle stime effettuate da una ricerca medica del dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università di Milano, pubblicata il 28 febbraio 2020 sul Journal of Medical Virology, cit. “l’origine dell’epidemia da SARS-CoV-2 può essere collocata tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre 2019, alcune settimane prima quindi rispetto ai primi casi di polmonite identificati.”

Nel giugno 2021 sul sito online La Città Futura, appare una richiesta d’indagine sull’origine del Coronavirus da parte di giornalisti, docenti universitari, saggisti ed esperti di relazioni internazionali e geopolitica del calibro di Geraldina Colotti, Manlio Dinucci, Carlo Formenti appartenenti all’area della sinistra anti-imperialista e anticapitalista. Avendo come fonte l’inchiesta Trump, Fort Detrick e il Covid-19. Il colpevole silenzio degli Stati Uniti sulla vera origine del coronavirus, gli indizi – ad oggi non ancora smentiti da nessuno – portavano a mettere in dubbio l’ipotesi che il Covid-19 si sia originato in Cina. Questa petizione popolare chiedeva all’Organizzazione Mondiale della Sanità di aprire un’indagine riguardo a tale origine, partendo dalle informazioni acquisite su un’epidemia di polmonite verificatasi all’inizio di luglio 2019 in una casa di riposo di Green Spring, Virginia (Usa); dall’anomala chiusura dei laboratori batteriologici di Fort Detrick (Usa), proprio nella seconda metà di luglio del 2019 e durata per alcuni mesi; e dal ritrovamento innegabile del Coronavirus anche in un centinaio di cittadini statunitensi già all’inizio di dicembre del 2019. Questa ipotesi non solo non ha mai sfiorato il mainstream, ma non ha avuto tanto successo nemmeno nei canali della controinformazione.

Nel marzo 2023, un rapporto del Dipartimento dell’Energia USA ha concluso che la pandemia di Covid-19 “molto probabilmente” è nata da una fuga in laboratorio. Lo ha riferito il Wall Street Journal (4) in esclusiva dopo aver preso visione di una importante ricerca.

Il 19 dicembre 2024 – in sordina e senza che nessun media ne parlasse – è avvenuto qualcosa di inaspettato: è stato ritrattato l’articolo comparso ad agosto del 2020 su Nature, rivista scientifica fra le più importanti al mondo, che supportava l’origine “naturale” del virus SARS –CoV-2 sostenendo che la COVID -19 fosse quindi una zoonosi. L’articolo è stato ritrattato perchè su 1.246 sequenze analizzate, 41 sequenze non provenivano da pipistrelli dell’area in esame, ma da animali campionati nella regione al confine del Laos settentrionale. La ritrattazione riveste sicuramente un grande significato perché avvalora tutte le tesi a suo tempo considerate “complottiste” e come ben sappiamo sistematicamente denigrate.

Il 4 dicembre 2024 è stato pubblicato il Rapporto “After Action Review of the COVID-19 Pandemic: The Lessons Learned and a Path Forward” , l’analisi ufficiale più approfondita sulla pandemia COVID 19 ad oggi condotta. Si tratta di una corposa relazione di 520 pagine frutto di oltre due anni di lavoro di una sub-Commissione del Governo americano per fare luce sulla gestione di COVID-19: dall’origine del virus all’utilizzo dei vaccini mRNA, dall’utilità delle mascherine e dei lockdown al ruolo svolto dai media e dall’OMS. Il quadro che ne esce è tragico ed impietoso perché svela l’enorme corruzione che ha caratterizzato l’intera vicenda, l’assenza di qualunque supporto scientifico per le politiche adottate, la capillare manipolazione dell’informazione nonché il ruolo fallimentare dell’OMS.

Come si dice, la verità salta fuori prima o poi, ma sempre troppo tardi e quando gli strumenti per fare giustizia sono ormai superati.

(1) Ren, W., Li, W., Yu, M., Hao, P., Zhang, Y., Zhou, P., … & Wang, L. F. (2006). Full-length genome sequences of two SARS-like coronaviruses in horseshoe bats and genetic variation analysis. Journal of General Virology, 87(11), 3355-3359.
(2) Li, X., Giorgi, E. E., Marichannegowda, M. H., Foley, B., Xiao, C., Kong, X. P., … & Gao, F. (2020). Emergence of SARS-CoV-2 through recombination and strong purifying selection. Science Advances, eabb9153
(3) Manzanedo, R. D., & Manning, P. (2020). COVID-19: Lessons for the climate change emergency. Science of the Total Environment, 742, 140563.
(4) Lab Leak Most Likely Origin of Covid-19 Pandemic, Energy Department Now Says https://www.wsj.com/articles/covid-origin-china-lab-leak-807b7b0a