I dati recentemente diffusi dall’agenzia Frontex, che riportano una presunta forte diminuzione dei transiti lungo la rotta balcanica, necessitano di un’attenta analisi. È fondamentale confrontarli con altre fonti per evitare interpretazioni affrettate o distorsioni.

In primo luogo, al di là della situazione siriana, i cui sviluppi rimangono incerti, nessuna fonte internazionale segnala una reale diminuzione delle partenze dalle principali aree di origine dei rifugiati. Al contrario, in alcune regioni, come l’Afghanistan, la situazione è in peggioramento. Questo implica che i rifugiati continuano a concentrarsi in paesi terzi, dai quali saranno comunque costretti a spostarsi: non possono fare ritorno nei paesi di origine, né rimanere in stati che non garantiscono protezione legale secondo la Convenzione di Ginevra e gli strumenti di diritto internazionale pertinenti.

In secondo luogo, la presunta riduzione dei transiti lungo la rotta balcanica deve essere letta insieme al dato – apparentemente contraddittorio – che registra un aumento degli arrivi in Grecia, il paese di ingresso geografico della rotta. Questo dimostra chiaramente che non si è verificata una diminuzione degli arrivi in Europa attraverso le rotte orientali. Dalla Grecia, infatti, chi cerca protezione tende a spostarsi a causa delle gravi carenze del sistema di asilo locale, oggetto di numerose condanne da parte dei tribunali europei, tra cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (sentenza ARE c. Grecia, domanda 15783/21).

Infine, la riduzione delle presenze visibili nei Balcani è motivo di preoccupazione. Da un lato, segnala un aumento dei respingimenti illegali alle frontiere esterne dell’Unione Europea e in stati non UE. Dall’altro, conferma – come evidenziato dai dati dell’osservatorio triestino e dalle organizzazioni di tutela dei diritti dei rifugiati lungo la rotta balcanica – che le reti di trafficanti sono sempre più strutturate e i transiti avvengono in modalità meno visibili. L’idea che si stiano ottenendo successi significativi nella lotta contro le organizzazioni criminali, sebbene diffusa, non è supportata da una base scientifica adeguata.

Ufficio stampa ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà – Ufficio Rifugiati Trieste