Nel 1865 a Chaumousey, nella Francia orientale, nacque Clémentime Chattaux che divenne Delait dopo il matrimonio. Fu soprannominata “la femme a barbe”, la donna barbuta, perché soffriva di una disfunzione ormonale che le procurava irsutismo. L’affascinante film di Stéhanie Di Giusto è parzialmente ispirato alla sua vita, anche se la regista – come riportato da Duels – ha dichiarato: «Mi sono interessata ad altre donne affette da irsutismo, la maggior parte delle quali finiva da sola, nelle fiere, ridotta a fenomeno volgare, “freak”. Dopo una lunga ricerca, ho voluto conservare solo ciò che mi toccava della vera storia, non mi interessava fare un biopic. Con Rosalie ho inventato il destino di una giovane donna che si libera abbracciando la sua barba, ma soprattutto volevo esplorare i sentimenti e sviscerare il desiderio. Volevo scrivere una storia di amore incondizionato».
Il film racconta di un’intrepida ragazza (interpretata da Nadia Tereszkiewicz) che, dietro compenso e tacendo la disfunzione ormonale che le procurava irsutismo, andò in sposa ad Abel (Benoît Magimel), un pover’uomo proprietario di un locale sul punto di fallire, da quando l’imprenditore della zona aveva bandito l’alcol. Una volta scoperta la condizione della moglie, Abel inorridito la tenne a distanza. Ma Rosalie era determinata e molto intelligente e, essendo a suo modo attraente, per farsi amare rimpinguò le finanze del marito facendosi crescere la barba quale irresistibile richiamo per la curiosità degli avventori. Rosalie avrebbe voluto un figlio e una famiglia come tutti e il film narra la sua straordinaria impresa per farsi accogliere nella “normalità”. Oggi il film è visibile in streaming su MyMovies One. Encomiabile il cast e la regia. Affascinante l’ambientazione nella campagna della provincia francese.
Presentato nel 2023 a Cannes in anteprima nella sezione Un certain Regard, “Rosalie” dalla critica ha avuto un’accoglienza molto tiepida. L’associazione Collectif Intersexe Activiste – OII France (Associazione francese delle e per le persone intersessuali) lo ha criticato per aver presentato un personaggio tragico mentre Clémentine Delait parla di sé con orgoglio nelle sue memorie. Ma se si pensa che nel secolo XIX fiorirono gli zoo umani, esposizioni al pubblico di popolazioni straniere che a fine di lucro venivano catturate, imprigionate e obbligate a restare chiuse in recinti o gabbie; se si pensa a Imane Khelif, pugile algerina che ha vinto le Olimpiadi del 2024 a Parigi, suscitando per l’apparenza androgina polemiche planetarie strumentalizzate dai politici, il film della Di Giusto può essere letto come apologo universale. Secondo il mio opinabile parere “Rosalie” è bello e profondo, metafora della nostra difficile relazione con il diverso e del bisogno di comunione che hanno gli esseri viventi, anche quelli più indomiti e fieri della loro originalità.
“Rosalie” in streaming su MyMovies One
Un film di Stéphanie Di Giusto
Con Nadia Tereszkiewicz, Benoît Magimel, Benjamin Biolay, Guillaume Gouix, Gustave Kervern
Genere: Biografico
Durata: 115 minuti
Produzione: Francia, Belgio 2023