ReCommon reputa molto grave che SACE e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), due istituzioni finanziarie dello Stato, siano ancora coinvolte nel controverso progetto per l’estrazione e la liquefazione di gas Mozambique LNG, come si evince dalla risposta del governo all’interpellanza urgente sulla questione presentata all’onorevole Angelo Bonelli e firmata da altri 9 deputate e deputati di Alleanza Verdi e Sinistra.

L’impianto della multinazionale francese TotalEnergies è stato oggetto di un’inchiesta giornalistica pubblicata da Politico in cui emergeva che, fra giugno e luglio 2021, un gruppo di militari dell’esercito mozambicano – all’epoca supportato finanziariamente e materialmente da TotalEnergies – avesse commesso violenze configurabili come crimini di guerra proprio mentre difendeva il sito di Mozambique LNG. Nell’articolo si evidenziava come TotalEnergies potesse essere a conoscenza di questi possibili crimini di guerra e, secondo un’inchiesta pubblicata successivamente da Le Monde e Source Material, fosse anche a conoscenza della condotta violenta dell’esercito mozambicano nei confronti della popolazione civile ben prima dei fatti di giugno e luglio 2021, grazie ad alcuni documenti ottenuti da ReCommon tramite una richiesta di accesso agli atti rivolta a Cassa Depositi e Prestiti. I lavori per la costruzione del progetto sono stati interrotti per causa di forza maggiore ad aprile 2021 e sono tuttora inattivi.

La sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze Fausta Bergamotto ha confermato che, in seguito alla forza maggiore invocata da TotalEnergies, «le erogazioni dei finanziamenti sono state sospese» e che «non sono state effettuate erogazioni relative al finanziamento SACE e soltanto erogazioni limitate relativamente agli altri finanziamenti».

Negli ultimi mesi, le consultazioni tra il colosso francese e le istituzioni finanziarie coinvolte originariamente nel progetto – tra cui SACE e CDP – sono riprese a ritmo serrato, dal momento che la multinazionale intendeva far ripartire i lavori di costruzione dell’opera. È di pochi giorni fa però la notizia che, a causa del conflitto armato ancora in corso tra insorti, esercito mozambicano ed esercito rwandese, la “forza maggiore” sarà mantenuta e tutte le operazioni relative al progetto slitteranno ancora. Nonostante questo, la sottosegretaria ha affermato che la situazione sul terreno vive una fase di miglioramento.

Un abbaglio che ha portato SACE e, di conseguenza CDP, ad approvare «la richiesta del progetto a gennaio 2024» senza aver svolto ulteriori valutazioni di natura ambientale e, soprattutto, sociale, dopo quelle di giugno 2017. Come dimostrano i documenti ottenuti da ReCommon proprio da CDP, le due istituzioni finanziarie erano anche a conoscenza della condotta violenta dell’esercito mozambicano, e nonostante questo SACE ha giudicato favorevolmente l’emissione di una garanzia sui prestiti per 950 milioni di euro, tra cui quello di CDP che ammonta a 650 milioni di euro, esponendo così a gravi rischi le casse pubbliche.

Alla fine di dicembre, l’ufficio del Procuratore generale del Mozambico ha riferito di aver avviato un’indagine sulle vicende riportate dall’inchiesta di Politico, mentre 126 organizzazioni mozambicane e internazionali hanno chiesto un’immediata indagine internazionale indipendente sulle violenze che sarebbero state commesse nei pressi del sito del progetto Mozambique LNG da parte dell’esercito mozambicano, che avrebbe agito al servizio di TotalEnergies.

Nel caso le indagini connesse all’inchiesta di Politico accertino i fatti riportati, le istituzioni finanziarie, comprese SACE e CDP, corrono il rischio di essere associate indirettamente alle violenze commesse dai militari.

«SACE e CDP, come si evince dalla risposta data oggi dal governo all’interrogazione dei e delle parlamentari di AVS, non sono arretrate di un passo. È inaccettabile che, alla luce di quanto emerso dalle inchieste di Politico, Le Monde e Source Material, due enti statali non intendano sospendere i loro sostegno finanziario, per lo meno in attesa che si chiariscano le gravissime accuse mosse alla TotalEnergies» ha dichiarato Simone Ogno di ReCommon. «SACE in particolare agisce ormai in maniera totalmente indisturbata, con una scarsa due diligence ambientale e sociale delle sue operazioni. Accogliamo quindi favorevolmente la proposta dell’on. Bonelli di sottoporre l’agenzia a un’indagine da parte della commissione parlamentare competente», conclude Ogno.