Egitto
Nell’anniversario del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, torna alla ribalta la vicenda di Alaa Abdel-Fattah. Sua madre, Leila Sueif, cittadina britannica, sta proseguendo uno sciopero della fame davanti alla sede del governo di Londra da ben 117 giorni. Aveva chiesto un intervento diplomatico del ministro degli esteri britannico, David Lammy, durante la sua visita al Cairo dello scorso giovedì. Molte promesse dal governo di Londra, ma non è stato raggiunto nessun risultato concreto al momento.
Alaa è in carcere dal 2019 ed ha subito una condanna a 5 anni per la diffusione di notizie false sui social-media. Aveva scritto di episodi di tortura nelle carceri egiziane, un fatto assolutamente assodato e la morte di Giulio Regeni ne è la lampante dimostrazione. Alla conclusione del periodo della condanna, Settembre 2024, Alaa non è stato rilasciato ed è stato trattenuto in carcere con l’avvio di un nuovo procedimento e di una nuova inchiesta su accuse fotocopia.
Tunisia
Lo scorso mercoledì, un gruppo di attivisti per i diritti umani tunisini ha svolto un presidio davanti alla sede del ministero della giustizia nella capitale Tunisi. Chiedevano la liberazione di Siham Bin-Sidreen, ex presidente dell’ente “Per la Giustizia e la Dignità”, un ente statale istituito dopo la rivoluzione dei gelsomini, per garantire la messa sotto accusa dei responsabili della repressione durante gli anni della dittatura di Ben Alì ed i risarcimenti alle vittime.
La signora Bin-Sidreen è da 170 giorni in carcere per una causa fabbricata ad arte. È stata denunciata, da una donna membro dell’esecutivo dell’ente, di aver falsificato un rapporto presentato all’allora presidente della Repubblica, Qaed Essebsi. Malgrado ella abbia dimostrato – documenti alla mano – che le differenze tra la versione consegnata in bozza e quella pubblicata sulla gazzetta ufficiale erano soltanto delle correzioni grammaticali e di stile e non intaccavano assolutamente il contenuto ed il senso del documento, il giudice ha mantenuto Bin-Sidreen in carcere, dove resterà fino alla conclusione delle indagini.
Una delegazione di giuristi, accompagnata dall’avvocata della difesa […] ha visitato la donna in prigione constatando di persona le gravi condizioni di salute in cui versa l’anziana funzionaria: è svenuta per ben due volte durante il colloquio; i medici del carcere hanno dovuto fornirle la maschera di ossigeno.
Siria
Il ministro degli esteri saudita, Farhane, ha incontrato a Damasco il capo della nuova amministrazione di Tahrir Sham al potere in Siria. La posizione di Riad si esprime in tre punti chiave: unità territoriale del paese, ritiro delle truppe straniere e fine delle sanzioni USA e Ue. L’allineamento dei nuovi padroni islamisti della Siria alle direttive del regno saudita apriranno le casse di Riad agli investimenti per la ricostruzione del paese distrutto da 14 anni di guerra e dagli attacchi israeliani.