Tra le primissime esternazioni del suo nuovo mandato presidenziale, Donald Trump avrebbe annunciato l’intenzione di ritirare 20 mila dei circa 100 mila militari americani in Europa, un taglio significativo che potrebbe avere effetti anche sulle basi in Italia e dunque anche su Ghedi, dove agli uomini del 704esimo squadrone è affidata la cura delle presunte bombe atomiche tipo B61/12 che sarebbero custodite nella santabarbara dell’Aerobase binazionale ghedese, mantenendole pronte all’imbarco, alla bisogna, sui Tornado italiani (e prossimamente sugli F-35) del 6° Stormo Ami.
Negli ultimi anni tra bar e birrerie nel triangolo tra Ghedi, Montichiari e Desenzano, si ha avuto l’impressione di vedere sempre meno i militari USA in libera uscita. I baristi confermano: molti vecchi clienti a stelle e strisce hanno salutato bassa bresciana e Garda, trasferiti chi ad Aviano, chi in Germania.
Eppure i militari dell’Us Air Force di Ghedi sono considerati “strategici” e quindi destinati a rimanere per vari motivi:
- nell’Aerobase bresciana esiste solo un piccolo nucleo di militari Usa, il 704th Munss («Munition maintenance squadron», squadrone manutenzione munizioni) addetti appunto all’arsenale nucleare: un assetto strategico che, in quanto tale, difficilmente sarà tra i primi «tagli».
- Le presunte bombe atomiche che attualmente sarebbero presenti a Ghedi sono di tipo B61/12, un nuovo modello che dallo scorso anno avrebbe sostituito bombe più «vecchie». Ma il programma americano denominato «B61/12 Lep» è figlio della prima amministrazione Trump, che era già stato presidente dal 2017 al 2021: il programma per queste bombe vede l’approvazione definitiva nel 2018 e l’inizio della produzione in serie nel 2020, presidenza Trump. Difficile che rinneghi una sua creatura. Tanto più che non si tratta di missili, ma di bombe che devono essere trasportate da velivoli aerotattici come Tornado e F-16: riportati in America non avrebbero più alcuna utilità, nemmeno di dissuasione e deterrenza.
- Il 704esimo squadrone di Ghedi non è un’unità indipendente, ma una «tenant unit», un distaccamento alle dipendenze del 52esimo Stormo di stanza in Germania, a Spangdahlm, reparto di importanza strategica.
La domanda sorge spontanea: questo «taglio» di 20 mila uomini dove si manifesterà? Tutto quello che si sa è che Donald Trump parla di ridurre il costo della difesa in Europa, ma forse vuole solo persuadere gli alleati europei, anche per mezzo di «annunci» di questo tipo, a spendere di più per la difesa e in spese militare.