L’Ungheria ha definitivamente perso un miliardo di euro in fondi UE.
E’ il risultato della procedura di condizionalità sullo stato di diritto, lanciata dalla Commissione europea per la prima volta nel 2022 sulla base del regolamento del 2020.
Le preoccupazioni dell’esecutivo comunitario riguardano la maniera in cui Budapest gestisce i fondi UE, in particolare il rischio di corruzione in appalti pubblici, su cui il governo Orban non ha offerto sufficienti garanzie.
Sono 19 miliardi in totale i fondi UE per Budapest congelati per via della regressione democratica del regime di Viktor Orban.
La prima tranche, per 1,04 miliardi di euro, è venuta a termine a fine 2024 senza revoca della sospensione.
Budapest ha pertanto definitivamente perso accesso a tali finanziamenti, ha confermato la Commissione europea il 31 dicembre.
Regressione democratica e rapporti difficili con l’UE
Nell’annuale pacchetto di rapporti sullo stato di diritto nei paesi membri, adottato a luglio 2024, la Commissione europea aveva sottolineato come l’Ungheria non rispetti gli standard democratici, in particolare a riguardo di finanziamenti dei partiti, conflitto d’interessi, e indipendenza dei media.
L’Ungheria ha inoltre ancora aperta dal 2018 una procedura di sorveglianza ex articolo 7 del trattato UE per chiaro rischio di grave violazione dei valori europei.
Il taglio dei fondi arriva al termine del controverso semestre di presidenza ungherese del Consiglio UE, che Orban ha strumentalizzato per darsi un profilo di leader globale, organizzando visite a Mosca e Pechino senza averne mandato.
Il leader di Fidesz è stato raggiunto dalla notizia mentre si trovava in ferie private in Kerala, nel sud dell’India.
Intanto, in patria, continua anche la crisi diplomatica con la Polonia.
Recessione economica ed elezioni anticipate nel 2025 ?
Le prossime elezioni parlamentari in Ungheria sono programmate per il 2026, e il nuovo partito d’opposizione Tisza (PPE) si trova testa a testa nei sondaggi con il Fidesz di Orban.
Il leader di Tisza, Peter Magyar, ha reclamato elezioni anticipate nel proprio messaggio di capodanno “per restituire al popolo il diritto di decidere il proprio destino.
Magyar ha anche accusato Orban di aver trasformato l’Ungheria nella “nazione più povera e corrotta dell’UE”.
Si prevede intanto un 2025 di continua crisi economica, anche se il paese dovrebbe riuscire a evitare le peggiori ripercussioni del taglio delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina.
Il PIL ungherese è diminuito dello 0,7% nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente, secondo le stime dell’Ufficio statistico ungherese (KSH).
E’ il secondo semestre negativo per l’economia ungherese, che entra così formalmente in recessione. La crescita economica nel 2024 dovrebbe attestarsi in totale a un +0,6% del PIL, secondo le stime della Commissione europea.