Spesso si parla di speranza e poi si cade nell’illusione.

Ogni volta che ci si trova in una situazione pesante e difficile da superare, l’illusione di un futuro migliore sfiora la nostra mente regalandoci attimi di conforto.

“Qualcosa di falso viene creduto vero” questa è la definizione di illusione, chi di noi non ha almeno una volta ceduto alla sua seduzione? Credo nessuno. Magari in un momento particolare quando ha avvertito il bisogno d’affetto ha creduto in un amore che sapeva, con la ragione, essere illusorio, ma ci ha creduto lo stesso.

L’illusione ci aiuta a vivere e a superare le crisi se non ne abusiamo, dobbiamo considerarla un farmaco auto-prodotto dalla nostra anima da assumere solo al momento del bisogno. Una piccola dose di illusione può aiutarci a superare il disagio del momento purché non ne diventiamo dipendenti. Se desideriamo ad esempio conquistare un posto di lavoro che riteniamo troppo superiore alle nostre possibilità, ecco che una piccola illusione unita alla speranza di farcela può aiutarci a raggiungere la meta.

È quello che succede quando per un posto in una trasmissione televisiva si presentano in migliaia alle selezioni, se non ci fosse un po’ di illusione… Sì, perché se mi illudo di farcela mi carico di quella forza impalpabile che la razionalità non riesce a fornirmi specialmente se non ho grande fiducia nelle mie risorse. L’illusione mi conduce in una dimensione che possiamo definire extracorporea, mi dà euforia e mi aiuta a non arrendermi di fronte al primo fallimento.

Naturalmente se l’illusione diventa esageratamente il motore della nostra vita rischiamo di prendere continuamente fregature fino ai casi più gravi in cui si perde il senno. Io e voi che rifiutiamo la guerra come modalità relazionale ci siamo forse illusi e abbiamo sperato ascoltando Donald Trump durante la sua campagna elettorale? Eravamo sicuri, visto i trascorsi del suo primo mandato, che fosse una sorta di pacifista invece a qualche giorno dal suo insediamento ufficiale ha dichiarato durante una conferenza stampa nella sua residenza di Mar-a-Lago di non escludere la forza militare ed economica per il controllo del Canale di Panama e della Groenlandia per poi dire che la Groenlandia potrebbe comprarsela. E il Canada? Dovrebbe diventare il 51esimo stato degli USA. Persino la guerra russo-ucraina che doveva con il suo ritorno alla Casa Bianca cessare in 24 ore potrebbe, a suo dire, intensificarsi e peggiorare o risolversi in qualche mese; dulcis in fundo, se Hamas non libererà gli ostaggi scatenerà l’inferno.

Direi, a questo punto, che è meglio illuderci si tratti di un precoce scherzo di Carnevale. Chissà? Intanto il Nostro ha già preparato la cartina geografica degli USA con uno stato in più. Come mi ha suggerito un amico, forse sono solo una serie boutade: me lo auguro con buona pace delle pie illusioni di noi poveri ricercatori di pace.