Al 1° gennaio 2024 i giovani di 0-24 anni che risiedono nelle città metropolitane sono 4,8 milioni (il 36,8% del totale italiano), rappresentano il 22,6% della popolazione totale e sono diminuiti di oltre 1,5 milioni rispetto al 1993 (-24,5%). Il calo maggiore si è avuto nella città metropolitana di Cagliari (-45,3%). E’ nei comuni capoluogo che i giovani si riducono soprattutto nell’ultimo trentennio (-27,7%), mentre minore è la riduzione nei comuni delle prime due cinture. La popolazione residente di 0-14 anni è il 19,5% di quella in età attiva (15-64 anni): valori più alti nelle città metropolitane di Catania, Palermo e Napoli (oltre il 21%) e quello più basso a Cagliari (15,7%). Fra i comuni capoluogo il maggiore carico dei bambini e ragazzi fino a 14 anni si registra a Catania (21,7%); tra le prime cinture spicca Palermo (24,6%) e tra le seconde cinture ancora Palermo e Napoli (entrambi con il 22,6%). Comunque, nell’anno educativo 2022/2023 tutte le città metropolitane del Centro e del Nord, esclusa Venezia (30,1%), hanno superato il parametro di un posto nei servizi educativi per la prima infanzia ogni tre bambini fino a 2 anni. Valori massimi a Bologna e Firenze (oltre il 45%), quelli minimi a Napoli (12,3%) e Catania (11,4%). Nel Mezzogiorno soltanto la città metropolitana di Cagliari (40,5%) supera il target del 33%. Sono alcuni dei dati del recente report dell’ISTAT “I Giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani.”
Nelle città metropolitane, nell’anno educativo 2022/2023, gli utenti dei servizi educativi offerti dai Comuni sono stati il 17,2% dei bambini residenti fino a 2 anni, in crescita rispetto all’anno educativo 2018/2019 (+2,2 punti percentuali). Le quote più elevate nelle città metropolitane del Centro e del Nord, tranne Venezia, con valori massimi a Bologna (38,2%), quelle più basse, non superiori al 5%, nelle città metropolitane di Reggio Calabria, Napoli e Catania, mentre Cagliari si è distinta con il 26,5% di bambini presi in carico. Nel 2022, la spesa pro capite sostenuta dai Comuni per i servizi educativi per la prima infanzia in tutte le città metropolitane del Nord e del Centro è stata al di sopra del valore medio delle città metropolitane (1.442 euro per bambino residente fino a 2 anni), escluse Venezia e Torino. Nel Mezzogiorno invece l’importo non ha superato i 600 euro, ad eccezione di Cagliari, con il valore minino a Catania (253 euro per bambino). Oltre tre milioni sono stati gli studenti iscritti nelle città metropolitane, più di un terzo del totale italiano. I bambini iscritti nel primo ciclo di istruzione, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, sono stati i due terzi della popolazione scolastica. Il comune capoluogo di Cagliari ha registrato la quota più bassa di iscritti (9% nell’infanzia, 20,9% nelle primarie e 14,7% nelle secondarie di primo grado). I comuni capoluogo hanno più iscritti nelle scuole secondarie di secondo grado (38,3%) rispetto alle cinture urbane. In flessione le iscrizioni (-3,7%) nelle città metropolitane tra l’anno scolastico 2018/2019 e 2021/2022 e il maggiore calo si è registrato nelle scuole dell’infanzia (-9,1%) e in particolare nei comuni capoluogo (-9,7%) e in quelli delle prime cinture urbane (-9,2%), mentre sono aumentati gli iscritti nelle scuole secondarie di secondo grado (+2,0%). Nelle città metropolitane, gli alunni con disabilità sono stati il 40,4 per mille iscritti in totale. L’incidenza più elevata si è avuta nella città metropolitana di Catania (58,8 per mille) e Messina (50,9 per mille), mentre in fondo alla graduatoria le città metropolitane di Venezia (25,3 per mille) e Cagliari (27,8 per mille). La scelta del tempo pieno scolastico è privilegiata nelle scuole dell’infanzia (76% degli iscritti) e nelle primarie dal 49,5% dei bambini frequentanti e ancora una volta le città metropolitane del Sud sono in una posizione di svantaggio soprattutto nella scuola primaria. Nei comuni capoluogo delle città metropolitane si usufruisce di più del tempo pieno nelle scuole primarie (57,5%) rispetto alle cinture.
Nell’anno scolastico 2021/2022 il 6,6% degli iscritti nelle scuole di secondo grado sono risultati ripetenti, con una peggiore performance dei ragazzi (8,2%) rispetto alle ragazze (4,9%). Migliore risultato nella città metropolitana di Bari (4,6%), peggiore a Cagliari (11,5%). Minimo lo scostamento tra comuni capoluogo e cinture urbane. Nell’anno scolastico 2022/2023 poi nelle città metropolitane di Palermo, Reggio Calabria, Napoli e Catania si sono riscontrati i valori più critici di studenti delle scuole secondarie di primo grado con livelli insufficienti per le competenze alfabetiche (oltre il 48%) e per le competenze numeriche (oltre il 60%). I migliori risultati sono invece stati raggiunti dagli studenti iscritti nelle scuole delle città metropolitane di Milano e Bologna, dove i low performer non superano il 36% in entrambe le aree di apprendimento. Nell’anno scolastico 2022/2023 nella città metropolitana di Roma e in quelle del Mezzogiorno la quota di studenti delle scuole secondarie di secondo grado che non hanno raggiunto livelli adeguati di competenze alfabetiche e numeriche è stata superiore alla media italiana, con svantaggi rilevanti per alcune città: Napoli (66,8%), Reggio Calabria e Palermo (61%) per le competenze alfabetiche; Napoli (70,2%), Palermo (68,1%) e Catania (65,4%) per le competenze numeriche. Nel 2022 nelle città metropolitane l’85,4% dei giovani di 20-24 anni ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Il valore scende al 53,5% per i giovani stranieri contro l’88,6% degli italiani. Nelle città metropolitane del Mezzogiorno i livelli di istruzione degli stranieri sono significativamente più bassi, soprattutto a Catania e Napoli. Infine, nel 2022, il 9% dei giovani di 15-24 anni risulta che non studia e non partecipa al mercato del lavoro, un dato comunque in diminuzione di 1,8 punti percentuali rispetto al 2018. Valori più critici si sono riscontrati nelle città metropolitane di Palermo e Napoli (circa 14%), mentre il minimo a Firenze (5,5%).
Qui il report completo: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/12/Focus-Citta-Metropolitane-Istruzione-Giovani.pdf.