Nel 2023 si riduce la sedentarietà (-2,2 punti percentuali rispetto al 2022), problema che tuttavia riguarda più di un terzo della popolazione di 3 anni e più (35,0%). Con valori stabili rispetto al 2022, la quota di persone adulte in eccesso di peso è pari al 46,3%, mentre il 15% della popolazione di 11 anni e più ha almeno un comportamento di consumo di alcol a rischio e il 18,7% è un fumatore. È pari al 26,7% la percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni in eccesso di peso, soprattutto tra i bambini fino a 10 anni, dove si arriva quasi al 33%. E’ quanto emerge da un recente Report dell’ISTAT su “Fumo, Alcol, Eccesso di peso e Sedentarietà – Anno 2023.

Quasi 1 persona su 5 è un fumatore. L’abitudine al fumo è più diffusa tra gli uomini che tra le donne (22,3% contro 15,2%), mentre quote più elevate di fumatori si osservano a partire dalla fascia di età dei giovani di 20-24 anni, fino a raggiungere il livello più elevato tra le persone di 25-34 anni (26,9%). Le prevalenze diminuiscono leggermente nelle fasce di età successive, mantenendosi tuttavia abbastanza stabili fino a 60-64 anni e si riducono, invece, in maniera più marcata tra la popolazione ultra sessantaquattrenne. La prevalenza di forti fumatori (20 sigarette o più al giorno) è pari al 3,5% (pari al 19% dei fumatori di sigarette), quota che si è significativamente ridotta negli ultimi 10 anni (4,8% nel 2013), soprattutto tra gli uomini (da 7,4% al 5,1%). Otto milioni di persone sono invece consumatrici di alcol a rischio. Tra gli uomini la quota è pari al 21,2% (5 milioni 507 mila persone) mentre tra le donne è pari al 9,2% (2 milioni 521 mila). Si riscontra una sostanziale stabilità nella proporzione dei consumatori a rischio rispetto al 2022 (14,9%). Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli ultra sessantaquattrenni (il 18,1%, 30,2% per gli uomini e 8,5% per le donne), tra gli adolescenti di 11-17 anni (il 15,7%, il 22,4% degli uomini e il 13,3% delle donne) e tra i giovani e adulti fino a 44 anni (rispettivamente 15,5%, 20,4% e 10,6%). Le prevalenze più elevate di consumo di alcol a rischio si osservano nelle regioni del Nord, specialmente nel Nord-est (18,9%), rispetto al Centro (14,6%) e al Mezzogiorno (12,0%). Nel confronto con il 2022 si osserva un aumento nella prevalenza dei consumatori a rischio nelle regioni del Nord (+0,7 punti percentuali) e, viceversa, una riduzione in quelle del Centro (-0,8), con un conseguente ulteriore ampliamento delle differenze territoriali. 

Sono, invece, 4 adulti su 10 ad essere in eccesso di peso: nel 2023 si osserva un lieve incremento della proporzione di persone in condizione di obesità, specialmente tra gli uomini (che passano dal 12,2% al 13%), a conferma di una tendenza all’aumento di tale indicatore negli ultimi anni (10,3% nel 2013 contro l’11,8% del 2023). La quota di persone in eccesso di peso cresce all’aumentare dell’età. Il sovrappeso passa dal 13,4% nella fascia di età 18-19 anni al 42,7% a 65-74 anni, mentre l’obesità, sempre nelle stesse fasce di età, varia dal 4,4% al 15,9%. Intanto, si riduce la sedentarietà che riguarda però ancora un terzo della popolazione: nel 2023 è pari al 35,0% la quota di persone di 3 anni e più sedentarie, che dichiarano cioè di non svolgere né sport né attività fisica nel tempo libero. E anche in questo caso colpisce il fatto che la quota di sedentari sia elevata tra i piccolissimi di 3-5 anni (50,6%), mentre diminuisce in modo evidente già nella fascia di età successiva (6-10 anni, 17,7%). L’analisi territoriale mostra una differenza Nord-Mezzogiorno ancora più marcate. Le prevalenze di persone che non svolgono sport né attività fisica aumentano significativamente passando dal Nord (24,3%) al Centro (29,4%) e al Mezzogiorno (47,5%). In particolare, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari circa metà della popolazione non pratica sport né attività fisica, fatta eccezione per la Sardegna dove la percentuale di sedentari si attesta al 33,0%. Le percentuali più elevate di sedentarietà si rilevano in Basilicata (52,9%), Campania (52,5%), Sicilia (51,2%) e Puglia (48,1%). Colpisce che in merito all’eccesso di peso vi siano marcate differenze rispetto al titolo di studio conseguito. Infatti, tra le persone con almeno la laurea la prevalenza di eccesso di peso è pari al 34,7% (27,3% in sovrappeso e 7,5% obese), sale tra i diplomati (46,3%, di cui 11,6% in sovrappeso e 34,7% obese) e raggiunge il 56,5% (15,3% e 41,2%) tra quanti hanno al massimo la licenza della scuola media inferiore. Tale andamento si osserva in tutte le fasce di età, sia per gli uomini sia per le donne. Analogamente, anche i livelli di inattività fisica sono più elevati tra le persone con titolo di studio più basso: la prevalenza di chi non pratica sport né attività fisica nel tempo libero è pari al 17,9% tra chi ha almeno la laurea, sale al 29,1% tra i diplomati e raggiunge il 55,6% tra quanti hanno al massimo la licenza media.

Qui il Report dell’ISTAT: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/12/Fumo_Alcol_eccosso-di-peso_sedentarieta_Anno-2023.pdf