Il governo israeliano ha rinviato l’approvazione della tregua concordata a Doha. Per tutta la giornata di ieri, l’ufficio del premier ha rilasciato false accuse di fantomatici ripensamenti di Hamas. Il movimento palestinese ha ribadito invece il suo impegno per quanto firmato in Qatar.
Dagli Stati Uniti sono arrivati ammonimenti per il rispetto di quanto concordato nelle lunghe ed estenuanti trattative. Particolarmente puntuale la lettera dell’emissario di Trump a Netanyahu che – secondo la stampa israeliana – avrebbe messo il premier all’angolo. Anche la commissaria Ue per la gestione delle crisi ha criticato velatamente l’atteggiamento israeliano: “Abbiamo bisogno di fatti, non di parole: giudicheremo questo cessate il fuoco sulla base della sua attuazione sul campo”.
L’empasse di Netanyahu è insita nella minaccia dei suoi due ministri fascisti Smotrich e Ben Gvir di lasciare il governo e la maggioranza, in caso di cessate il fuoco a Gaza. Secondo i media di Tel Aviv, il governo chiarirà la sua posizione definitiva soltanto sabato sera e l’entrata in vigore slitterà a lunedì.
Il ricatto del governo Netanyahu sulle forniture umanitarie alla popolazione intrappolata nel fazzoletto di terra preoccupa le istituzioni internazionali, a partire dalle stesse diplomazie amiche di Israele, come l’Unione europea. Da Bruxelles è arrivato un monito: “Speriamo che tutte le vie per fornire gli aiuti umanitari vengano riaperte: c’è l’Egitto e la Giordania, e saremo in grado di rispondere alla drammatica situazione in cui versano i palestinesi, soprattutto a Gaza” ha spiegato ancora, ricordando anche il “duplice obbligo di Israele, come potenza occupante e come parte in conflitto, di garantire la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione”.
Nel rapporto annuale mondiale 2025 di Human Rights Watch, uscito ieri, si legge: “L’esercito israeliano ha ucciso, ferito, fatto morire di fame e sfollato con la forza civili palestinesi a Gaza nel 2024, e ha distrutto le loro case, scuole, ospedali e infrastrutture su una scala senza precedenti nella storia recente. Decine di migliaia di civili a Gaza sono stati uccisi e feriti. I militari hanno sfollato con la forza i palestinesi dalle loro case, un crimine contro l’umanità, e le autorità israeliane hanno deliberatamente privato i civili di cibo, acqua e altri oggetti necessari per la sopravvivenza, compresi crimini atroci, atti di genocidio e prove crescenti di intenti genocidi”.
Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”. Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. Se questo è un uomo.