Alcune dichiarazioni riportano che l’azzeramento dei ricoveri per bronchiolite da virus respiratorio sinciziale in Toscana sia merito della campagna di immunizzazione con l’anticorpo monoclonale Nirsevimab a tutti i neonati e ai bimbi nati dal 1° aprile 2024 e a quelli con fattori di rischio fino ai due anni di età.
Serve ricordare che se l’evento B capita dopo l’evento A, l’unica cosa sicura è che c’è una correlazione temporale, mentre non è per niente scontato che ce ne sia una di causa-effetto.
La riduzione dei ricoveri potrebbe dipendere da altri fattori, quali l’andamento climatico; la preponderanza del sierotipo A o B del virus; la maggiore o minore esposizione dei bambini a fattori di rischio, quali l’affollamento, il fumo passivo, la mancanza di allattamento al seno o semplicemente la minore circolazione di tutti i virus respiratori in questa stagione influenzale.
Non abbiamo elementi per indagare sui primi fattori elencati, e sarebbe auspicabile che lo facessero le autorità sanitarie che hanno così sollecitamente disposto la campagna di immunizzazione universale, ma possiamo consultare i dati sull’andamento delle sindromi simil-influenzali ricavate dai Rapporti RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità.
Quest’anno l’incidenza delle sindromi influenzali è definita di “bassa intensità” secondo il calcolo delle soglie epidemiche che ha utilizzato il metodo Moving Epidemic Method (MEM) sviluppato dall’ECDC.
Anche il grafico successivo evidenzia come in questa stagione l’incidenza delle sindromi simil-influenzali sia a un livello decisamente inferiore rispetto a quello registrato nelle scorse stagioni.
L’ISS fornisce inoltre informazioni sui principali virus responsabili: influenza di tipo e di tipo B, Rhinovirus, Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, SARS-CoV-2, Adenovirus, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali e Bocavirus, ma non abbiamo dati delle stagioni precedenti perché la sorveglianza virologica era precedentemente limitata ai virus influenzali.
Le autorità sanitarie hanno sempre sostenuto come non sia corretto attribuire l’esplosione di casi di autismo tra i bambini all’aumento del numero dei vaccini pediatrici; allo stesso modo non esistono prove scientifiche per affermare che sia stato il Nirsevimab a ridurre le ospedalizzazioni per infezioni da virus respiratorio sinciziale. Sebbene i due eventi possono essere consecutivi, non possiamo supporre che uno non si sarebbe verificato senza l’altro. La riduzione dei ricoveri si sarebbe potuta verificare comunque, come è testimoniato dalla variabilità degli anni precedenti. Sarebbe stato utile avere dati epidemiologici precisi sul numero di contagi da VRS nei bambini, sui ricoveri in ospedali e in terapia intensiva nella nostra Regione prima di decidere una spesa di cui vorremmo conoscere il rapporto costo/beneficio.
I dati scientifici, gli studi clinici controllati valutano modesta l’efficacia del Nirsevimab e riportano un numero di eventi avversi anche gravi che meriterebbero quantomeno l’organizzazione di una sorveglianza attiva, ad oggi non realizzata.
Per ulteriori informazioni sul tema:
https://www.assis.it/la-profilassi-universale-del-virus-respiratorio-sinciziale-con-nirsevimab-beyfortus-non-e-necessaria/
https://www.assis.it/disease-mongering-o-mercificazione-della-malattia-la-bronchiolite-e-il-nirsevimab/
https://www.assis.it/disease-mongering-o-mercificazione-della-malattia-la-bronchiolite-e-il-nirsevimab-seconda-parte/
https://www.assis.it/la-profilassi-contro-il-virus-respiratorio-sinciziale-a-tutti-i-neonati-toscani-tra-un-consenso-poco-informato-e-i-dubbi-in-base-alle-prove-scientifiche/
https://www.assis.it/tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-di-somministrare-il-farmaco-contro-la-bronchiolite-a-vostro-figlio/
https://www.assis.it/dopo-la-covid-e-in-arrivo-il-virus-respiratorio-sinciziale/