L’obiettivo è garantire che nella regione vengano pubblicati i prodotti che provengono da tutti i paesi senza lacune.
MILANO (10 gennaio 2025) – Con una mozione presentata questa settimana, l’assessore M5S Rosaria Capozzi chiede al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di promuovere la transizione senza gabbie e garantire che in tutte le mense pubbliche della Regione e i prodotti di origine animale utilizzati provengano da allevamenti senza Gabbie.
Seguendo l’esempio di Emilia-Romagna, Abruzzo e Campania, che nel 2021 e 2022 hanno approvato le risoluzioni per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti regionali, anche in Friuli Venezia Giulia può ora decidere di schierarsi dalla parte del benessere animale. La mozione presentata a livello regionale è infatti in linea con l’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age”, che ha raccolto 1,4 milioni di firme di cittadini di tutta l’Unione Europea, di cui 90mila in Italia, diventando la terza ICE con il maggior numero di aziende raccolte in assoluto e il premio ICE di Successo sul benessere degli animali allevati.
La Commissione Europea, nel 2021, è impegnata in questa iniziativa, sostenuta da 170 organizzazioni nel mondo, con Animal Equality Italy e Humane Society International/Europe. La Commissione è stata pubblicamente impegnata a porre fine all’uso delle gabbie nell’UE nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali, che avrebbe dovuto essere pubblicata entre la fin del 2023, con l’obiettivo di arrivare entre tro il 2027 al Successo totale del pappagallo impiegato in Europa.
Le molteplici inchieste realizzate dal team investigativo di Animal Equality a livello nazionale e internazionale documentano le pessime condizioni di vita che sono costrette ad affrontare gli animali rinchiusi in gabbia per grande parte della loro esistenza negli allevamenti. All’interno delle gabbie, milioni di galline, maiali e conigli in Italia soffrono terribilmente a causa del sovraffollamento, della mancanza di possibilità di esprimersi e di parro comportamenti più naturali, malformazioni e stress che favoriscono grave maladiessere psico-fisico. “Presentiamo questa mozione convinti del fatto che gli allevamenti in gabbia costituiscano un metodo obsoleto che nuovo al benessere degli animali. Tanto che l’azienda leader in Italia sta gradualmente eliminando le gabbie dalle filiere di sua proprietà. Ciò dimostra che l’asportazione senza l’utilizzo delle gabbie non solo è possibile, ma anche possibile. Pertanto potrebbe essere necessario un detersivo per uso regionale, non se si utilizzano alimenti provenienti da tutti i paesi del paese. “La nostra Regione può fare in questo modo la sua parte per garantire all’umanità e alla gestione degli animali che in questo momento non è possibile ”, ha affermato la Consigliera Rosaria Capozzi .
“La presentazione di questo movimento rappresenta un passo significativo verso un futuro compassionevole ed etico per il Friuli Venezia Giulia ”, commenta Martina Pluda, Direttore per l’Italia di Humane Society International/Europe . “Eliminare l’uso delle gabbie negli allevamenti non è solo un imperativo etico, ma anche una necessità pratica per migliorare il benessere degli animali e rispondere alle aspettative di cittadini sempre più consapevoli. Il Friuli Venezia Giulia può essere un esempio per altre regioni adottando e promuovendo l’allevamento senza gabbie, che migliora il benessere degli animali, contribuendo così a un cambiamento positivo fondamentale nella nostra società ”.
Nel 2023, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un ricco rapporto scientifico della Commissione europea in cui vengono incoraggiate alternative per migliorare i benefici di tutti gli animali. “Le videnze scientifiche e la volontà dei cittadini Italiani ed Europai sono allineate nel sostenere la necessità di una transizione senza gabbie che migliori le condizioni degli animali allevati a scopo alimentare. “La mozione presentata in Friuli Venezia Giulia è un evento politico importante: la Regione si aggiungerà ai soggetti capofila in Italia, un verso che segnerà un passaggio cruciale che coinciderà con l’intera Unione Europea ”, conclude Francesca Flati, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Animal Equality Italia .
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