Oltre ai bombardamenti israeliani, la fame e il freddo, gli sfollati di Gaza devono combattere contro le piogge. Gli accampamenti si sono trasformati in laghi, distruggendo le esili strutture delle tende costruite con listelli di legno e fogli di plastica. Secondo le testimonianze degli sfollati, l’acqua si è innalzata fino a 30 cm nelle loro tende, distruggendo le poche cose che avevano. “Dobbiamo cominciare di nuovo, un’altra volta”, ha detto un ragazzo ai microfoni di una tv palestinese. Le alluvioni hanno causato la morte di sette persone.

Appello per il dottor Hussam Abu Safia

Il parlamentare israeliano della lista araba Ahmad Tibi ha affermato in un suo intervento che il dottor Hussam Abu Safia è detenuto nel campo di concentramento di Sde Tieman, nel deserto del Negev e ha chiesto il suo immediato rilascio. L’esercito israeliano non rivela dove sia trattenuto il direttore dell’ospedale Kamal Adouan e si limita a dire che il suo nome non risulta tra gli arrestati. Il caso del dottor Abu Safia è una sparizione forzata. Sono innumerevoli le dichiarazioni preoccupate sulla sua sorte e gli appelli per la sua liberazione  di organismi dell’ONU e organizzazioni internazionali per i diritti umani, ma i generali israeliani continuano imperterriti nella loro azione genocida, certi dell’impunità fornita dai Paesi Nato.