Il fermo da parte dell’esercito israeliano di Luisa Morgantini (Presidente dell’associazione Assopacepalestina ed ex vicepresidente del Parlamento Europeo), di Roberto Bongiorni (giornalista del Sole 24 Ore) e delle due guide palestinesi che li accompagnavano è un fatto grave e inaccettabile. Il loro rilascio, dopo diverse ore di detenzione, non toglie niente alla gravità di quanto è avvenuto, né abbiamo informazioni su eventuali procedimenti legali a loro carico.  Tuttavia, è evidente che questo episodio si inserisce in un contesto di continua repressione e violazione dei diritti fondamentali dei palestinesi nel Territorio palestinese occupato, nonché nella persecuzione di chi si oppone alle ingiustizie subite dal popolo palestinese.

Le autorità hanno sequestrato i loro effetti personali, inclusi computer e telefoni, con l’intento chiaro di ostacolare il loro lavoro e sopprimere ogni voce critica contro le politiche israeliane. Un atto intimidatorio nei confronti di chi, come Luisa, ha sempre posto al centro della propria azione politica la difesa dei diritti umani, la denuncia delle ingiustizie e la ricerca del dialogo.

Chiediamo alle autorità italiane di premere su quelle israeliane perché sia sempre garantita l’agibilità nel Territorio palestinese occupato, per le persone attivisti dei diritti umani e per la stampa internazionale.