A seguito del Comunicato stampa diffuso il 15 gennaio dalle nostre associazioni (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza, Rete italiana Pace e Disarmo, Movimento Nonviolento) i promotori del salone fieristico EOS 2025 (Pintails S.r.l. e Conarmi, il Consorzio armaioli italiani), in accordo con VeronaFiere e l’Amministrazione comunale di Verona, hanno assunto tre rilevanti decisioni.
ARMI ISRAELIANE
La prima riguarda l’esclusione di armi e materiali per armi prodotti da aziende israeliane. I nomi delle due aziende Israeliane, la Bul Armory (armi da fuoco di alta qualità) e la Maglula (caricatori rapidi e veloci) sono infatti scomparsi dal “Catalogo Espositori” del sito di EOS 2025: i prodotti delle due aziende israeliane erano stati annunciati nel padiglione 12 negli stand B300 e D200 rappresentati dalle ditte italiane Origin STB srl e Paganini srl e – dopo il nostro comunicato – sono stati tolti e non risultano più nell’elenco degli Espositori. Lo consideriamo un fatto positivo. Tuttavia ci saremmo aspettati una spiegazione da parte degli organizzatori che invece è mancata.
Nel loro comunicato in risposta al nostro, gli organizzatori affermavano che ad Eos “non prende parte alcun espositore né diretto né indiretto con sede nello Stato di Israele”. Come abbiamo scritto nel nostro comunicato, non erano previsti espositori israeliani, ma era annunciata la presenza di armi e caricatori di aziende israeliane. Ora l’ambiguità sembra risolta e ci fa piacere.
Durante la fiera monitoreremo che effettivamente i manufatti di aziende israeliane non siano presenti negli stand e disponibili al pubblico: ci affidiamo al senso di responsabilità e correttezza verso gli impegni presi dagli stessi organizzatori nei confronti della Fiera e del Comune.
PAESI SOTTO EMBARGO
La nostra richiesta riguardo all’esclusione dei prodotti di aziende israeliane è basata sul principio che debbano essere escluse dal salone EOS tutti i prodotti di Paesi che sono ritenuti responsabili da parte di organismi delle Nazioni Unite di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità, come è appunto il caso Israele in questo specifico momento storico. La Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, e Israele, ha riscontrato che le autorità israeliane sono responsabili di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante le operazioni militari e gli attacchi a Gaza dal 7 ottobre 2023, e anche che i gruppi armati palestinesi sono responsabili di crimini di guerra commessi in Israele (fonte originale qui).
L’esclusione di armi israeliane è un bene per tutti, un contributo ulteriore al difficile ma indispensabile processo di tregua e cessate il fuoco che è in corso in questi giorni: ognuno deve fare la propria parte.
Ci è stato inoltre annunciato che il “Regolamento Generale” riporterà – come da nostra richiesta – che non sono ammesse ad esporre ad EOS le aziende che provengono da Paesi sottoposti a embargo delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea in materia di armi. E che verrà inoltre vietata l’esposizione di armi appartenenti alla Categoria A della Classificazione Europea. Le riteniamo due decisioni importanti frutto del positivo dialogo che abbiamo intrapreso da tempo con gli organizzatori, l’Amministrazione comunale scaligera e VeronaFiere.
MINORI
Dobbiamo infine registrare un ulteriore positivo passo avanti in merito all’accesso e ai comportamenti dei visitatori minori di anni 18, ai quali è precluso il maneggio delle armi anche di modesta capacità offensiva. Gli espositori riceveranno prima della Manifestazione le prescrizioni delle Autorità di Pubblica Sicurezza. Tali prescrizioni sono riportate anche nel regolamento del visitatore obbligatoriamente sottoscritto al momento dell’acquisto del biglietto online; la segnaletica recante le prescrizioni è stata potenziata con la presenza di flyer distribuito agli espositori di armi, e la presenza di steward con il compito di vigilare sul rispetto delle regole da parte degli espositori, oltre ad annunci per richiamare gli espositori e i visitatori alle regole previste.
Sono segnali che vanno nella direzione giusta: noi riteniamo comunque che l’accesso dei minorenni ai padiglioni 11 e 12 che espongono armi, sia diseducativo e andrebbe vietato.
Restiamo disponibili al confronto con gli organizzatori, l’Amministrazione comunale e VeronaFiere affinché EOS sia sempre più e solo una manifestazione degli sport all’aria aperta, limitando il più possibile la presenza di armi.