Sabato 18 gennaio si è tenuta la mobilitazione “100.000 luci contro il buio del regime” in varie città d’Italia. Contemporaneamente a Roma, Napoli, Bologna, Asti, Bergamo, La Spezia, Reggio Emilia e Pesaro, puntando a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto negativo che il disegno di legge 1236 potrebbe avere sui diritti umani una volta definitivamente approvato. Durante la manifestazione a Bergamo importante è stato l’intervento della sezione bergamasca di Mediterranea, che riportiamo di seguito:

“Il DDL 1660 , oltre alle norme che criminalizzano il dissenso sociale e le proteste con lo scopo di violare la libertà di manifestare compromettendo di conseguenza i diritti costituzionali,, oltre alla criminalizzazione del dissenso pacifico e non violento spesso utilizzato come ultima risorsa dai detenuti per rivendicare condizioni di vi dignitose ,oltre a impedire ai cittadini/e di paesi fuori dall’Europa di comunicare con i propri familiari per l’impossibilità di acquistare una SIM telefonica se non saranno in possesso di un permesso di soggiorno , oltre a altri articoli che , come ha detto l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ( OCSE) minano i principi fondamentali della giustizia penale e dello stato di diritto, vengono colpite anche le ong e il soccorso in mare.
Art. 29 dice che i capitani /e, delle navi italiane o straniere, che non obbediscono all’intimidazione di fermo di unità del naviglio della guardia di finanza o che commettono atti di resistenza contro di loro sono soggetti severe sanzioni amministrative e penali.
Vengono di conseguenza messi in discussione i principi fondamentali del diritto internazionale marittimo e del soccorso in mare che impongono di assistere chiunque si trovi in difficoltà.
Questo governo sta facendo di tutto per impedire alla società civile di essere dove c’è bisogno, anche perché non vogliono testimoni su come le loro politiche causino la morte in mare e terra di migliaia di persone. Non ci fermeranno (e hanno provato già più volte senza successo). Il soccorso in mare non è solo obbligo, ma un imperativo al quale tutto il resto deve uniformarsi.
Prima si salva e poi si discute.”

Il testo, attualmente in discussione al Senato, prevede un ulteriore inasprimento delle leggi penali in materia di sicurezza pubblica e antiterrorismo, ampliando l’ambito delle sanzioni e criminalizzando forme di dissenso pacifico.
Tra gli aspetti più preoccupanti del provvedimento, emergono la trasformazione di alcune infrazioni amministrative in reati penali; il ricorso a misure preventive, come i fogli di via, anche in assenza di effettivi danni o comportamenti violenti; l’effetto deterrente che tali norme avrebbe sulla partecipazione a proteste pacifiche, mettendo così a rischio le libertà fondamentali di espressione e di riunione pacifica.

Sono ormai numerosissime le forze, i movimenti e le associazioni per i diritti umani che ritengono queste misure come tese a restringere ulteriormente gli spazi di democrazia, in un contesto in cui il dissenso è già ampiamente criminalizzato.

https://contropiano.org/news/politica-news/2025/01/17/oggi-manifestazioni-in-molte-citta-contro-il-ddl-1660-no-allo-stato-di-polizia-0179466