Mancano pochissimi giorni alla scadenza definitiva del mandato di Biden. Moltissimi uomini e donne solidali col nativo americano Leonard Peltier, membro dell’American Indian Movement imprigionato da quasi 49 anni, sperano con tutte le loro forze che il presidente Biden abbia il coraggio di firmare la grazia. Quel coraggio che i suoi predecessori non hanno avuto.
Non sarà facile. La potenza dell’FBI è nota in tutto il mondo. E’ l’FBI l’ultima vera forza che si oppone alla sua liberazione. Fino ad ora è stata sufficiente questa a far pendere il piatto della bilancia dalla parte del carcere fino alla morte.
Dall’altra parte si è fatto di tutto: manifestazioni, marce, appelli, raccolte firme, presidi, canzoni, documentari, video; si sono mossi intellettuali, artisti, premi Nobel, capi religiosi, politici, giornalisti, istituzioni e centinaia di migliaia di cittadini e cittadine in tutto il mondo.
L’obiettivo è quello, ancora una volta, di diffondere la storia di Leonard Peltier perchè questa sia nota e il maggior numero di persone il 21 gennaio possa festeggiare la sua liberazione, o possa gridare a lungo: VERGOGNA.
Saremo lì ad aspettare.
Nel frattempo, a Milano, ale 18,30 di mercoledì 15 gennaio il Comitato di solidarietà con Leonard Peltier ha organizzato un presidio sotto il consolato Usa di Largo Donegani. Questa volta sono arrivate, e continuano ad arrivare, tante adesioni.
La speranza è che quel lungo striscione arancione realizzato 13 anni fa, che ha girato diverse città italiana ed europee, possa essere messo in cantina.
Eccolo.