È il quarto giorno di attacco militare contro la popolazione. L’esercito israeliano sta assediando il campo profughi, demolendo gli edifici, distruggendo gli ospedali e soprattutto bombardando le abitazioni con missili lanciati dai droni. È stata interrotta la fornitura di elettricità e acqua. Alla popolazione è stata ordinata l’evacuazione delle case. Migliaia di persone sono in fuga dall’inferno provocato dagli israeliani. In 4 giorni di guerra, Israele ha ucciso 13 persone, tra combattenti e civili, 40 i feriti. Il sindaco di Jenin ha denunciato: “Centinaia di residenti del campo hanno iniziato ad andarsene dopo che l’esercito israeliano, tramite megafoni montati su droni e veicoli militari, ha ordinato loro di evacuare”, ha affermato il sindaco Kamal Abu al-Roub.

Il reporter di Al-Jazeera Mohammed al-Atrash è stato arrestato nella sua casa a Jenin dalla polizia dell’Anp. L’emittente del Qatar ha riferito che le forze di sicurezza palestinesi gli avevano impedito di riferire sulla vasta operazione militare israeliana a Jenin. Ricordiamo che la stessa polizia palestinese aveva avviato la propria offensiva contro i combattenti di Jenin alla fine dello scorso anno. Gli uffici di Al-Jazeera sono stati chiusi esattamente come aveva fatto Israele.

L’offensiva militare israeliana in Cisgiordania è generale e non limitata. Centinaia di rastrellamenti e chiusura ermetica delle principali città, con demolizioni di case e arresti di militanti. Non a caso la Brigata Nahal dell’esercito israeliano è stata spostata da Gaza alla Cisgiordania, per continuare il lavoro di macelleria umana.

A 28 famiglie di Gerusalemme sono stati impartiti gli ordini di evacuare le loro case, per lasciare spazio alla colonizzazione ebraica.

L’inasprimento degli attacchi in Cisgiordania ha l’obiettivo di mantenere a galla il governo Netanyahu, dopo il cessate il fuoco a Gaza, accordo contrastato dalle frange estreme dei partiti sionisti governativi.