Il Coordinamento Biellesi per la Palestina Libera convoca per il 1º di febbraio un corteo di solidarietà alla popolazione palestinese con partenza in Via Italia, di fronte alla Libreria Feltrinelli, alle ore 14:30. Lo fa sapendo che siamo ben lontani dalla pace e dalla soluzione del conflitto e ritiene che sia doveroso dirlo pubblicamente, scendere in piazza.
Secondo la Treccani, tregua è una “sospensione temporanea delle ostilità (…) stipulata per raccogliere feriti, seppellire morti, prendere misure igieniche, chiedere ordini e istruzioni per agevolare trattative (…)”. Non esiste pace, quindi, nella definizione di tregua. Esistono i feriti, i morti, gli ordini e le istruzioni, ma non la libertà, la giustizia o la cura. Considerare una tregua come fine del conflitto è un errore grossolano, considerarla una vittoria è deliberata mistificazione dei fatti.
La tregua iniziata il 19 gennaio 2025 nella striscia di Gaza non ha portato alla fine del colonialismo sionista né dell’aggressione israeliana nei territori palestinesi, che al contrario si è scatenata con furia nella Cisgiordania occupata. Questa tregua non basta e chi la celebra come traguardo denota nel miglior caso ignoranza, nel peggiore complicità.
Una nazione che per esistere deve usare le armi è una nazione malata, e drammatico è il suo giustificarsi strumentalizzando la memoria dell’Olocausto, un orrore perpetrato dall’Occidente razzista e colonialista nei confronti del popolo ebraico che invece di ergersi a monito contro le barbarie future è ora ridotto a mero dispositivo di legittimazione stragista.
Questo Israele è dominato dalla paura, dalla vendetta, dalla frustrazione, trasformate in arroganza e violenza e concretizzate nel genocidio e nell’apartheid. Con questo Israele la tregua è sospetta, non deve farci abbassare la guardia né pensare che i diritti umani saranno ora rispettati e, soprattutto, non deve farci smettere di chiedere giustizia, libertà e vita per il popolo palestinese che, al pari di ogni altro popolo, ha il diritto di vivere in pace e con dignità.
Perciò invitiamo tutte le persone che nel mezzo dell’orrore sono rimaste umane, siano Biellesi o no, a unirsi al corteo del 1º febbraio, e chiediamo ispirati dalle parole di Gramsci, secondo cui “(…) quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio”.
Per info e contatti: biellesixlapalestina@gmail.com
IG: biellesi_perla_palestinalibera
Il Coordinamento Biellesi per la Palestina Libera è un gruppo eterogeneo di persone residenti nella provincia di Biella che da anni si adopera per denunciare la prevaricazione e le violenze subite dal popolo palestinese attraverso l’arte, la cultura e la storia raccontata dal basso.