La Redazione di Pressenza si rallegra per il ritorno alla libertà di Cecilia Sala e ringrazia tutti coloro che si sono adoperati perché fosse possibile e che hanno ricordato in questi giorni che “fare il giornalista non è un crimine”.
Il plauso bipartisan a questa liberazione dovrebbe indurre a continuare l’azione, portata avanti da numerose associazioni per i Diritti Umani, finalizzata a liberare anche gli altri numerosi giornalisti in galera per aver fatto il loro mestiere a partire, per esempio, dai palestinesi (quelli che non sono stati già uccisi dall’esercito israeliano).
Pochi giorni fa su queste stesse colonne Riccardo Noury denunciava il doppio standard che normalmente viene usato nella risoluzione dei conflitti internazionali, nella difesa dei Diritti Umani.
Confidiamo dunque che tutti coloro che si sono impegnati fino ad oggi nella liberazione di Cecilia Sala continuino in quest’opera estendendola a tutti.
A Cecilia auguriamo buon riposo e buon lavoro e che l’esperienza vissuta possa rafforzare il suo impegno professionale in favore della libertà, dei diritti umani.