A Calais, nel nord della Francia, di fronte alle inadempienze delle autorità francesi, Medici Senza Frontiere (MSF) sta fornendo alloggi d’emergenza a bambini, donne e intere famiglie di persone migranti lasciate a dormire per strada nonostante le rigide temperature invernali.

È responsabilità delle autorità francesi fornire alloggi di emergenza alle persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo e assicurarsi che tali alloggi siano disponibili e accessibili, almeno fino alla fine dell’inverno. È quanto ribadisce MSF, che dallo scorso 2 dicembre ha fornito alloggi d’emergenza in un edificio privato a oltre 200 persone. Tra queste si contano circa 60 famiglie, più di 80 bambini, 70 minori non accompagnati e donne incinte, tutti in condizioni di estrema vulnerabilità e che sarebbero state altrimenti costrette a dormire per strada.

A Calais, la maggior parte delle persone migranti vive in tende o in locali abbandonati, con accesso limitato ai servizi igienici di base e al cibo, ma le autorità francesi negano loro regolarmente l’accesso ad alloggi di emergenza.

Molte delle persone in movimento che abbiamo assistito ci hanno riferito di essere state respinte dai servizi che forniscono alloggi di emergenza. La maggior parte di loro viene rifiutata dalla linea telefonica 115, un servizio nazionale che fornisce informazioni alle persone senza fissa dimora, con il pretesto di aver già superato il numero di notti consentite in un alloggio riparato, ossia un’unica notte. Anche i centri di accoglienza sono spesso saturi e difficili da raggiungere. Il servizio è completamente disfunzionale” dichiara Feyrouz Lajili, coordinatrice dei progetti di MSF a Calais.

Inoltre, a dicembre la prefettura di Pas-de-Calais non ha attivato neanche una volta il Piano di emergenza per il freddo, un piano statale per proteggere le persone più vulnerabili durante l’inverno, nonostante le temperature fossero già estremamente basse.

“Dall’inizio di gennaio questo piano di emergenza per il freddo è stato attuato solo sporadicamente. Il risultato è che centinaia di persone dormono per strada, sotto la neve o la pioggia; alcune non hanno nemmeno più una tenda per ripararsi” afferma Lajili di MSF.

A Calais e lungo la costa settentrionale della Francia, le persone in movimento sopravvivono in condizioni di estrema precarietà: vivono per strada, sono costrette a sgomberare regolarmente da insediamenti informali e hanno un accesso molto limitato ad acqua, servizi igienici e assistenza sanitaria.

“Questa politica di non-accoglienza, che lascia deliberatamente le persone a dormire per strada, non dissuade nessuno dal raggiungere la costa per cercare di attraversare la Manica. Queste scelte sono semplicemente disumane e indegne. Le autorità francesi devono assumersi le proprie responsabilità e fornire alloggi d’emergenza adeguati e accessibili alle persone in movimento” conclude Lajili di MSF.

Anche lo scorso inverno, a Calais, MSF ha fornito un servizio simile in coordinamento con le associazioni Utopia 56, Refugee Women Centre e Secours Catholique. Tra il 22 gennaio 2024 e il 31 marzo 2024, 333 persone hanno beneficiato di una notte in un alloggio d’emergenza al riparo dal freddo.