“A Brescia si registra in questo periodo un brutto clima” sono queste le parole del collega di 36 anni accerchiato e picchiato in pieno stile squadrista in centro, nel quartiere del Carmine, da un gruppetto di giovani nostalgici del fascio.
Non si tratta di un caso isolato, nell’ultimo periodo a Brescia abbiamo visto un’escalation preoccupante e inaccettabile a stampo nazifascista. Episodi gravi che richiamano periodi bui di intolleranza, razzismo e violenza e che, chiaramente, ed è importante esserne consapevoli, NON sono relegati ad un periodo passato.
Come Collettivo di insegnanti “Assenze Ingiustificate” vogliamo innanzitutto esprimere la nostra totale solidarietà a una persona e docente colpito violentemente (con 10 giorni di prognosi) per aver comprensibilmente criticato la figura del Duce e del ventennio.
Se conoscere la storia non fosse già di per sé sufficiente, se non bastasse credere nei principi di uguaglianza, libertà e solidarietà sociale, se servisse apportare altre motivazioni per essere ANTIFASCISTI (!) ricordiamo che noi insegnanti lo siamo quasi per definizione: rappresentiamo lo Stato perché lavoriamo nella pubblica amministrazione, quindi difendiamo i principi della Repubblica italiana e della sua Carta Costituzionale, che è (lo ripeteremo sempre) dichiaratamente antifascista. Non siamo in alcun modo galoppini di ideologie e propagande legate al governo di turno.
Cent’anni fa, la violenza del fascismo fece quello che fece perché era tollerata e supportata dalle istituzioni. Ma oggi le istituzioni e il governo devono essere dalla parte opposta. Nell’attuale quadro politico è più che mai chiaro come ci sia invece terreno fertile per il neofascismo.
Condanniamo quanto è accaduto e sottolineiamo come siamo tutt* chiamat* a vigilare sullo stato della nostra democrazia. Chi la difenderà se non noi? Ci teniamo a menzionare il comunicato ufficiale dell IIS “G. Antonietti”, dove lavora il professore vittima dell’aggressione, per dire che in particolare la comunità scolastica ha il ruolo di “sconfiggere narrazioni basate su rimozioni e falsificazioni che sembrano di
nuovo circolare nel nostro Paese ed in Europa, quasi a giustificare il ritorno a regimi ed a figure di politici “forti”, infatti i principi democratici dell’antifascismo sono elementi imprescindibili e fondanti in un luogo educativo come la scuola.
“Educazione civica” e “cittadinanza attiva” non devono restare slogan per riempirsi la bocca o peggio per riempire moduli burocratici, ma devono essere messi in pratica perchè sono il senso ultimo della scuola: costruire insieme, insegnanti e alunn*, gli strumenti per essere cittadin* liber*, consapevol* e dotat* di spirito critico.
Comprendere il passato per saper leggere il presente nella sua complessità ed esserne parte attiva, nell’orizzonte della società che vogliamo costruire, dove i rigurgiti fascisti non devono trovare più spazio.
Collettivo Assenze Ingiustificate