Alle Parlamentari e ai Parlamentari  italiani e europei

Udik, Unione Donne Italiane e Kurde chiede il vostro aiuto  per la salvezza di Pakhshan Azizi, condannata a morte dal Tribunale rivoluzionario di Teheran con sentenza confermata  dalla Corte Suprema l’8 gennaio scorso, con l’accusa di appartenenza a gruppi impegnati in attività armate contro la Repubblica Islamica.

Pakhshan Azizi è originaria di Mahabad, città del Kurdistan Rojhala (iraniano); era stata arrestata a Teheran il 4 agosto 2023 insieme a tre suoi familiari. Le accuse contro di lei derivano dalla sua attività nel corso della guerra delle forze kurde contro l’Isis nel Sinjar in Iraq e nel  Nord Est della Siria. L’associazione Iran Human Rigths – IHR sottolinea che Pakhshan Azizi è un’attivista civile per i diritti umani, che operava a sostegno della popolazione in fuga dalla barbarie dell’Isis e che non ha mai sostenuto alcun conflitto con le forze iraniane in Iran e neppure in Iraq e in Siria.

IHR considera Pakhshan Azizi prigioniera politica kurda, ritiene che questa sentenza sia parte della strategia del terrore della Repubblica Islamica dopo le proteste nazionali del movimento Donna Vita Libertà e rileva che soltanto nel 2024 in Iran sono state giustiziate 31 donne, il numero più altro dal 2008, anno di inizio dell’attività di IHR.

Udik chiede che attraverso l’azione parlamentare il governo italiano e la Commissione Europea siano sollecitati a compiere azioni concrete al fine di ottenere la revisione del processo, per dimostrare alla Repubblica Islamica che la strategia del terrore nei confronti della popolazione femminile può avere importanti costi politici.

Il Direttivo UDIK – Unione Donne Italiane e Kurde