Cisgiordania

La provincia di Ramallah è sotto il mirino dei coloni ebrei israeliani.
Ieri si sono svolte 3 tentativi di occupazione di terreni in altrettante località agricole.
Lo schema è sempre lo stesso: ingresso dei coloni nei terreni, taglio o sradicamento degli alberi e poi, quando la popolazione si organizza per cacciarli, intervengono i soldati con i mitra.
In questo attacco sono rimasti feriti 4 giovani palestinesi. Nel 2024, in Cisgiordania i coloni hanno sradicato o bruciato 14.212 alberi in prevalenza olivi.

Libano

L’esercito libanese continua le operazioni di bonifica delle città del sud dai residui bellici lasciati dalle truppe di occupazione israeliane dopo il loro ritiro.
L’agenzia stampa di Beirut riferisce di 5 violazioni della tregua da parte israeliana.
Droni di Tel Aviv hanno mirato contro un’auto a Bint Jbeil, ma hanno sbagliato bersaglio.
In altri due episodi, invece, i soldati israeliani prima del loro ritiro da Aita Shaab hanno fatto esplodere con la dinamite due abitazioni.

Siria

Per la prima volta da 15 anni, si è svolta ieri una visita del premier libanese Miqati a Damasco, dove si è incontrato con l’uomo forte del nuovo potere, Shara’.
Le questioni sul tappeto sono tante: i confini insicuri, i rispettivi prigionieri e dispersi, le interferenze di Hezbollah in Siria in sostegno degli Assad, il milione e mezzo di profughi siriani in Libano ed il piano per il loro ritorno.
In una conferenza stampa congiunta, Miqati e Shara’ hanno sottolineato che al primo posto sarà affrontata la lotta contro il contrabbando e il traffico di armi ai confini tra i due paesi.
“Lavoriamo per nuove relazioni strategiche soprattutto in materia di integrazione economica”, ha dichiarato il premier libanese.

L’Isis a Damasco

La nuova polizia siriana ha annunciato di aver sventato un attacco jihadista nel quartiere sciita Saieda Zeinab, a sud di Damasco.
Nella località c’è un mausoleo molto venerato dai fedeli.
Quattro uomini sono stati arrestati con in possesso esplosivi, mitra, bomba a mano, una somma di denaro in dollari e euro, documenti falsi e soprattutto i piani per l’attacco suicida.
Il ministero dell’interno ha pubblicato, sui social, le foto dell’operazione, dove si vedono 4 uomini in piedi, con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena.
Il piano prevedeva – a quanto è stato riferito dai servizi di sicurezza di Tahrir Sham – di infiltrarsi tra i fedeli nel momento di maggior affollamento e farsi esplodere.
Questa sarebbe stata la prima operazione dell’Isis a Damasco dalla caduta del regime, lo scorso 8 dicembre.
In passato il mausoleo è stato preso di mira diverse volte.
In una c’è stata una vera e propria strage con oltre 200 vittime.