Una settimana fittissima d’iniziative per il popolo NoTav della Val di Susa, andando verso la tradizionale marcia dell’8 dicembre che quest’anno più convintamente che mai commemorerà quella vera e propria sollevazione popolare che nel 2005 ebbe la meglio sulle truppe di occupazione nella piana di Venaus. Una marcia che sarà quest’anno particolarmente sentita in valle, alla luce della recente (e quanto mai illegittima) presa di possesso nella piana di San Giuliano, subito prima di Susa, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre scorso (ne abbiamo riferito qui).
E proprio in risposta all’illegittimità di queste requisizioni, saranno molte le amministrazioni comunali in marcia quest’anno con il loro gonfaloni, sulla base di tre motivazioni principali, come sottolinea un comunicato diffuso nelle scorse ore dalla stessa Unione Montana che qui riprendiamo:
“In primo luogo, si ribadisce che l’Alta Velocità Torino-Lione è un’opera inopportuna e sproporzionatamente costosa. I vantaggi annunciati continuano a rimanere insufficientemente giustificati, mentre i costi economici, ambientali e sociali sono evidenti e gravosi per il territorio.
In secondo luogo, il metodo con cui l’opera viene portata avanti dimostra una mancata attenzione ai territori. Le amministrazioni locali, spesso escluse dai processi decisionali, si trovano scavalcate senza motivazioni adeguate, come dimostrato dagli espropri avvenuti recentemente, che hanno ignorato il ruolo di mediazione e rappresentanza che gli enti locali devono svolgere.
Infine, la tutela della Piana di Susa rappresenta una priorità imprescindibile. Questo pezzo di valle rischia di essere irreversibilmente trasformato da cantieri che comprometteranno l’equilibrio ambientale e la qualità della vita dei residenti. Non si può accettare che un territorio così ricco di storia, cultura e natura venga sacrificato per un’opera che non risponde ai bisogni reali della comunità.”
Ecco perché già da giorni fervono le iniziative. A cominciare dall’importante e seguitissimo convegno in tema di Ambiente e grandi opere, tra politica, movimenti e informazione organizzato sabato 30 novembre dal Controsservatorio della Val Susa al Centro Intercultura delle Donne Alma Mater di Torino (ecco qui il puntualissimo articolo di Chiara Sasso dal sito Volere la Luna) seguito il giorno dopo da un doppio appuntamento al Polivalente di San Didero. che prima di pranzo prevedeva la presentazione dell’ultimo libro di WuMing 1, Gli uomini pesce (Ed Einaudi) e nel pomeriggio un dibattito/incontro con la delegazione calabrese del Movimento NoPonte insieme alla Rete Confluenza.
Altro doppio appuntamento il 4 dicembre, con Luca Giunti e Alberto Poggio, popolarissimi membri della Commissione tecnica dell’Unione Montana, per l’ennesima sessione informativa sull’allucinante spreco di risorse (e canoniche fake news) per l’avanzamento del progetto TAV che dai previsti 2 miliardi di spesa degli inizi, costa oggi (a tutti noi) oltre 11 miliardi: nel pomeriggio h 17,30 eccoli all’Aula Break del Campus Luigi Einaudi per un’assemblea organizzata dal Collettivo Ecologia Politica, e solo poche ore dopo eccoli di nuovo alla Biblioteca Margherita Hack di Condove, per una interessantissima (e affollatissima) serata organizzata dalle Amministrazioni Comunali di Caprie, Chiusa di San Michele, Vaie, Sant’Ambrogio, e naturalmente Condove.
Oggi 6 dicembre inaugurazione della mostra fotografica Il mondo attraverso gli occhi di Maria Africa all’Associazione Culturale la Credenza di Bussoleno e in serata succedono cose tra il Presidio di San Didero (apericena verso le 18) e il Polivalente di Bussoleno con una serata in tema di Violenza di genere con la docente e ricercatrice Laura Schettini.
E giornata proprio no stop sabato 7 per l’Ass.ne Culturale La Credenza di Bussoleno con:
– h 10 incontro sul tema La scuola va alla guerra come si intitola il libro recentemente pubblicato dall’attivista/docente/ricercatore Antonio Mazzeo, in dialogo con i redattori della rivista Nunatak;
– proseguirà alle 16 con il laboratorio della cooperativa “Liberi Sogni”;
– e dalle 17.30 incontro con Mario Cavargna per la presentazione del 3zo e come sempre accuratissimo volume della trilogia NoTav, Cronaca di una battaglia ambientale trentennale.
Ed eccoci infine alla data dell’8 dicembre: concentramento previsto per le 14 a Piazza D’Armi e un percorso che dopo aver attraversato le stradine del centro storico festosamente addobbate per il Natale, non potrà che concludersi in prossimità dell’ex presidio di San Giuliano, ormai ridotto in stato di abbandono e tristemente ‘fortificato’ dalle concertine.
Non potrà mancare in tutte queste tappe il tradizionale Calendario NoTav che i curatori, Diego Fulcheri e Maria Grazia De Michele, hanno quest’anno dedicato proprio a quei giorni eroici di Venaus, di cui il prossimo anno si festeggerà il ventennale: le prima pagine dei giornali, i titoloni che anche sulle testate main stream non poterono fare a meno di registrare la vittoria della volontà popolare sull’arroganza del potere per giunta armato.
Vent’anni sono trascorsi… trent’anni dai primi annunci del progetto e dall’immediata opposizione della cittadinanza… e però l’opera più costosa, inutile e dannosa che mai sia stata concepita va avanti. Anche ieri un articoletto (senza firma, forse una “velina” di TELT, ndr) su La Stampa strombazzava il “completamento del 25% dei lavori con 39 km di gallerie scavate” (su un totale di 115, in 30 anni, bravò!) per “un’infrastruttura strategica per l’Europa, che guarda alla sostenibilità e all’economia circolare” sic!
A chiunque ci legge consigliamo vivamente una gita in Val di Susa, in visita ai suoi magnifici territori militarizzati, perennemente transitati da decine e decine di camion che trasportano detriti di ogni tipo (alla faccia della sensibilità ambientale), sfigurati dalle tante cave di scarico che ormai sono il ‘tratto paesaggistico’ che accomuna la bassa valle con la media e alta valle. Tristezza infinita.
Vent’anni sono trascorsi… trent’anni dai primi annunci del progetto e dall’immediata opposizione della cittadinanza… e però l’opera più costosa, inutile e dannosa che mai sia stata concepita va avanti. Anche ieri un articoletto (senza firma, forse una “velina” di TELT, ndr) su La Stampa strombazzava il “completamento del 25% dei lavori con 39 km di gallerie scavate” (su un totale di 115, in 30 anni, bravò!) per “un’infrastruttura strategica per l’Europa, che guarda alla sostenibilità e all’economia circolare” sic!
A chiunque ci legge consigliamo vivamente una gita in Val di Susa, in visita ai suoi magnifici territori militarizzati, perennemente transitati da decine e decine di camion che trasportano detriti di ogni tipo (alla faccia della sensibilità ambientale), sfigurati dalle tante cave di scarico che ormai sono il ‘tratto paesaggistico’ che accomuna la bassa valle con la media e alta valle. Tristezza infinita.